Cibo sintetico: mercato in crescita del +6,9% all’anno

Il settore del cibo sintetico, quello fatto in laboratorio, ha un tasso di crescita del +6,9% l'anno. Si stima che nel 2027 arriverà a 750 miliardi di dollari.

Cibo sintetico: mercato in crescita del +6,9% all’anno

Si torna a parlare di cibo sintetico, quello creato in laboratorio. Fra di essi abbiamo la carne prodotta cellule animale nei laboratori, gli alimenti senza lattosio o senza glutine, quelli arricchiti di vitamine o minerali, gli integratori e anche gli alimenti vegan, con le carni non carni e le bevande alternative al latte: ebbene, questo settore ha un tasso di crescita del +6,9% l’anno.

Si stima che entro il 2027 il comparto potrebbe arrivare a quota 750 miliardi di dollari. I dati dell’Area studi Mediobanca parlano chiaro: la categoria più forte è quella dei cibi per il controllo del peso (valore 214 miliardi di dollari). A seguire ci sono gli integratori (140 miliardi), i baby food (73 miliardi) e i prodotti vegan (25 miliardi).

In Italia non tutti questi prodotti vengono particolarmente apprezzati, soprattutto allevatori e trasformatori di latte non gradiscono le bevande alternative al latte o le carni non carni. Anche se è vero che c’è una maggior attenzione nei confronti di questi prodotti, vuoi per i potenziali benefici per la salute umana, vuoi per una questione di sostenibilità ambientale.

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Se si va, invece, a vedere il mercato degli integratori, si copre che l’Italia è il maggior acquirente europeo: nel 2020 si parla di 3,8 miliardi di euro per gli acquisti. I soli alimenti per l’infanzia arrivano a 0,3 miliardi di euro, mentre la nutrizione specializzata vale 0,7 miliardi.

Parlando dei vari prodotti “senza”, ecco che qui il mercato è di 6,9 miliardi di euro. Gli alimenti “senza” più richiesti sono quelli per i celiaci, seguiti da quelli senza conservanti, da quelli senza olio di palma e da quelli senza lattosio.

Capitolo a parte è quello delle proteine alternative: qui si va dalla carne non carne creata a partire da legumi, passando per le bistecche coltivate in laboratorio, fino ad arrivare ai prodotti a base di insetti e alghe. Secondo i dati Mediobanca, questi segmenti dovrebbero passare dal 2% all’11% entro il 2035, per un valore totale di 290 miliardi di dollari. Parlando di volumi, la crescita sarebbe del 14% l’anno grazie soprattutto ai derivati vegetali.

Questione a parte è quella della carne coltivata in laboratorio: si parte da cellule animali che vengono alimentate con sieri vegetali o animali per creare la cosiddetta “carne sintetica”. Il settore della carne in vitro è ancora agli albori, ma l’interesse sta salendo: le varie start up che se ne occupano a livello mondiale nel 2020 hanno raccolto capitali per 370 milioni di dollari. E intanto negli USA le start up premono per l’autorizzazione alla vendita.