Pare che Coldiretti abbia deciso di denunciare il fatto che, secondo lei, Facebook avrebbe censurato la sua campagna di raccolte firme contro il “cibo sintetico”. Per Coldiretti il social network di Mark Zuckerberg sarebbe reo di aver rimosso dalla piattaforma un post che conteneva il manifesto informativo realizzato da Coldiretti per far conoscere la motivazione di questa raccolta firme.
Ma Facebook ha davvero censurato la campagna contro il “cibo sintetico” di Coldiretti?
Considerando che ogni tanto Facebook prende delle sonore cantonate per quanto riguarda le censure, eliminando post o bloccando account per errore (come quando poi una statua famosa e viene censurato e bloccato perché quella statua è accusata di “nudità” da Facebook), in questo caso pare che il fast checking di Facebook, sempre secondo la denuncia di Coldiretti, avrebbe considerato disinformazione quella pubblicata da quest’ultima.
Effettivamente, forse questa volta Facebook non ha proprio tutti i torti. Anche il recente rapporto pubblicato dalla FAO e dall’OMS ha sottolineato che, pur essendo vera che il termine “cibo sintetico” viene ormai un po’ utilizzato ovunque, ecco che la definizione più corretta sarebbe “cibo a base cellulare”. Ancora meglio del più pratico e breve “cibo coltivato”.
Dunque sarebbe corretto parlare di cibo a base cellulare o, al massimo, di cibo coltivato o di cibo coltivato in laboratorio. Quello che sarebbe sbagliato è parlare di “cibo sintetico”, come abbiamo ribadito più volte.
Eppure Coldiretti persiste nella sua teoria, sostenendo che, secondo la Treccani, per carne si intende “la parte muscolare del corpo dell’animale” e quindi senza animale non c’è carne. Il significato di coltivare, invece, è “curare un terreno, una pianta con il lavoro, la concimazione e gli altri mezzi opportuna renderli capaci di far frutto”.
Ok, però FAO e OMS hanno ribadito che si usano i termini sintetico e coltivato in maniera impropria, mentre il termine giusto sarebbe “cibo a base cellulare”, considerando che queste tipologie di carne derivano da cellule animali vere, non certo sintetiche.
Coldiretti parla della “presunzione di voler modificare il vocabolario”, cosa che, in effetti, fa sorridere visto che i primi a usare a sproposito la parola “sintetico” sono proprio i detrattori di questa tipologia di cibo.
Comunque sia, la raccolta firme lanciata fa Coldiretti vuole essere una sorta di sostegno alla conversione del disegno di legge che vorrebbe bloccare in Italia produzione e commercializzazione di questa tipologie di cibo, in assenza di garanzie dal punto di vista della sicurezza alimentare e ambientale.