Si parla ancora di cibo online perché qui, secondo i dati dell’Osservatorio eCommerce B2C del Politecnico di Milano, ecco che le vendite nel settore dell’e-commerce sono cresciute del 17%. E tutto merito anche degli effetti residui della pandemia. Tuttavia non sono tutte rose e fiori: ci sono ancora parecchi problemi nella logistica da risolvere.
Secondo i dati, ecco che nel 2021, anche dopo il lockdown, le vendite online nel settore del food hanno continuato a crescere. Andando a vedere gli ultimi cinque anni, la crescita media è stata del 22% per gli acquisti online in generale, con il dato che saliva al 40% parlando del solo settore alimentare.
Per esempio: il grocery online nel 2019 valeva 464 milioni di euro, mentre oggi arriva a 1,62 miliardi di euro. Potenzialmente il settore dell’e-commerce alimentare ha ancora ampi margini di crescita. Ma questo potrà accadere solamente quando si risolveranno alcuni problemini collegati alla logistica. Fra di essi abbiamo:
- riuscire a stoccare i cibi alle giuste temperature per tutto il tempo necessario rispettando la catena del freddo
- necessità di soddisfare le consegne entro 24/48 ore dall’ordine
- difficoltà nel gestire piccoli numeri, per esempio meno di 10mila pezzi al mese
- necessità di ridurre i costi di spedizione che, talvolta, sono così alti da erodere i margini di guadagno dei venditori
Secondo Vito Perrone, fondatore e Ceo di Yocabè, fino a qualche anno fa solamente alcuni grandi gruppi di dedicavano all’e-commerce. Adesso, invece, anche le piccole e medie aziende son sbarcate sul web con i propri portali di vendita. Per queste realtà, però, la vera sfida è riuscire a offrire un servizio di evasione di ordini e spedizioni che sia assimilabile a quello di grandi realtà come Amazon o Zalando.