Rafforzare la capacità progettuale al fine di rendere più efficiente la gestione delle risorse e creare una rete su cui appoggiarsi per affrontare l’incombente sfida del rinnovamento della filiera agroalimentare: questi i capisaldi su cui è nata la prima Consulta Nazionale dei Distretti del Cibo, presentata in questi giorni al ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali.
Sono 20 in tutto i Contratti di distretto che sono stati valutati come strategici per lo sviluppo dell’intero settore e ammissibili al finanziamento con progetti pronti al lancio, volti ad avviare la transizione verso i nuovi sistemi alimentari sostenibili. “Attivare questi 20 programmi di sviluppo sarebbe un importante segnale di ripartenza immediata del settore agroalimentare”, ha dichiarato il portavoce della Consulta Angelo Barone. “Abbiamo apprezzato che il Mipaaf abbia posto nella legge di bilancio 120 milioni di euro per i Distretti del cibo e auspichiamo un ulteriore emendamento per integrare le risorse necessarie per finanziare tutti i progetti ammessi e avviare la prima azione di investimenti coerente con il Pnnr che prevede interventi immediati e diffusi per lo sviluppo sostenibile del nostro Paese”.
La Consulta non ha scopo di lucro e sarà il luogo di rappresentanza dei Distretti operanti in ambito rurale e agroalimentare, che potranno promuovere lo sviluppo sostenibile dei territori trovando il giusto equilibrio tra “ecologia ed economia”.