I prezzi del cibo continuano a crescere a livello globale per il quarto mese consecutivo, con novembre che, secondo i calcoli dell’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura (FAO), ha fatto registrare un indice dei prezzi medio di 134,4, la lettura più alta da giugno 2011. Si tratta di un aumento del 27,3% dell’indice su base annua.
In particolare preoccupano i rincari delle materie prime in ambito agricolo, aumentati vertiginosamente con effetti a cascata sui prezzi: l’indice dei cereali, ad esempio, è aumentato del 3,1% a novembre rispetto al mese precedente e del 23,2% rispetto all’anno scorso, registrando anche in questo caso il livello più alto degli ultimi 10 anni. Altro aumento sostanzioso è quello dei prodotti lattiero-caseari, che hanno subito il maggiore aumento mensile con una crescita del 3,4%, o del prezzo globale dello zucchero, che sale dell’1,4% sul mese e del 40% su base annua. In questo caso, secondo le affermazioni della FAO, gli aumenti sono dettati principalmente dall’aumento dei prezzi dell’etanolo.
In calo, invece, l’indice dei prezzi della carne, che segna la quarta diminuzione mensile consecutiva con uno 0,9% in meno rispetto allo scorso mese. Discorso analogo per i prezzi mondiali dell’olio vegetale, scesi dello 0,3%, mentre i livelli dell’olio di palma rimangono stabili.