Cibo e salute: indovinate quanto vi costa in più all’anno mangiare schifezze?

Quanto è impattante il rapporto tra cibo e salute per far quadrare il bilancio domestico? Diamo un'occhiata ai numeri.

Cibo e salute: indovinate quanto vi costa in più all’anno mangiare schifezze?

Inflazione tenace e galoppante, stipendi fermi al palo che signora mia qui ci vuole PASSIONE e voglia di lavorare, bollette ormai a un pelo dalle proverbiali stelle: per molte famiglie stringere la cinghia non è una perla di saggezza contadina da seguire con zelo più o meno rilassato, ma una legge. Ecco, tra gli accorgimenti da calibrare per far quadrare il bilancio famigliare c’è anche il rapporto tra cibo e salute: quanto è impattante mangiare schifezze?

Il rapporto Malattie, cibo e salute, illustrato dal Comitato Scientifico della Fondazione Aletheia, il primo think thank scientifico italiano, svela l’arcano definendolo in comodi – e almeno un poco caustici – numeri: circa trecento euro in più all’anno, senza considerare l’aumento della probabilità di insorgenza di malattie.

Il peso sul portafoglio… e sul Pil

portafoglio

C’è un duplice impatto, in altre parole: quello sull’economia domestica, come abbiamo ancora visto, e quello se vogliamo “indiretto”, che interessa lo stato di salute e di conseguenza va a incrementare i costi economico-sociali determinando – secondo il rapporto in questione – una contrazione annua del Pil europeo del 3,3%.

Se pensate gli alimenti ultra processati non vi riguardino è perché non sapete quali sono Se pensate gli alimenti ultra processati non vi riguardino è perché non sapete quali sono

E badate bene: diete e modelli nutrizionali errati sono effettivamente più comuni di quanto si potrebbe pensare. Numeri alla mano, nel 2023 l’eccesso di peso ha interessato il 46,4% della popolazione di maggiore età, rilevando una crescita nell’ultimo ventennio dell’7,1% delle persone in sovrappeso e del 36,4% di quelle affette da obesità.

I nostri lettori più fedeli sapranno, aprendo una parentesi, che l’Italia in particolare è maglia nera in Europa per quanto concerne l’obesità infantile; e che secondo le più recenti statistiche nel corso degli ultimi trent’anni l’obesità tra bambini e adolescenti (fascia di età compresa tra i cinque e i 19 anni, tanto per intenderci) è di fatto quadruplicata.

Le conseguenze non finiscono qui: a quanto visto fino a ora è da aggiungere anche un aumento dell’incidenza di diabete che passa dal 6,3% nel 2021 al 6,6% nel 2022, con una crescita negli ultimi venti anni del 65%; e il fatto che l’incremento del sovrappeso legato a stili nutrizionali errati rappresenta il 9% della spesa sanitaria nazionale.

Una questione di salute per il portafoglio e per il fisico, in altre parole. Ma come tornare nella proverbiale “carreggiata”? Il rapporto spiega come una riduzione del 20% delle calorie assunte da alimenti ad alto contenuto di zucchero, sale e grassi saturi (i cosiddetti cibi ultra-processati, in altre parole) potrebbe prevenire in Italia 688mila malattie croniche entro il 2050 e far risparmiare 278 milioni di euro l’anno di spesa sanitaria: circa 7 miliardi nei prossimi 25 anni.