Il cibo è conforto, allegria, convivio, divertimento, allegria.
Ma non solo.
È anche rito, mistero, curiosità, persino inquietudine.
Questo secondo aspetto –magari un po’ minaccioso, meno godereccio e rassicurante– è fondamentale: il gusto senza le sue sfumature di nero sarebbe stucchevole più di un cupcake al lampone. L’amore per il cibo è come l’AMORE maiuscolo: complesso, ricco di segreti.
Se ho fatto questo pistolotto è perché qualche giorno fa ho ricevuto una mail. Il mittente era “Atlas Obscura” e l’oggetto, con mia grande meraviglia, diceva “We’re launching a food section”.
Se non conoscete Atlas Obscura, correte: è un sito (ma anche una serie di libri) che disegna un atlante. Un atlante fantastico. Un atlante delle cose misteriose, sorprendenti, bizzarre del pianeta.
Un sito pieno di magia e romanticismo, di case stregate e leggende, di alberi che sembrano persone e vecchi negozi, di statue inquietanti e di racconti come quello sul “Club di coloro che mangiano creature acquatiche stravaganti.”
Ecco: la sezione dedicata al cibo sarà zeppa di storie come quest’ultima. E io fremo di desiderio.
Altroché foto di tortini e di spezzatini, qui ci sarà il “food” più intrigante: quello magico.
Tutto ciò succederà alla fine dell’autunno. E si chiamerà Gastro Obscura. Sintonizzatevi su Atlas Obscura e ne vedrete delle belle.