Il Ciad, Paese incastonato nel cuore dell’Africa, è rimasto piegato alla spietatezza del cambiamento climatico: a un periodo di lunga siccità, che di fatto ha strangolato i raccolti e spinto innumerevoli famiglie ad abbandonare le proprie abitazioni in cerca di cibo e acqua; è seguita una serie di inondazioni che, per mole e per violenza, si sono classificate come le peggiori degli ultimi 30 anni. Il risultato, come certamente potrete già avere intuito, è stato un aumento vertiginoso dei prezzi dei generi alimentari, che a sua volta ha spinto ben 2,1 milioni di persone a soffrire le pene della fame.
Un numero reso ancora più spaventoso dall’apprendere che, secondo i dati della Banca Mondiale, la popolazione complessiva del Ciad è di appena 16,4 milioni di persone. Stando ai rapporti redatti dalle Nazioni Unite il disastro climatico ha di fatto spinto il 10% di tutti i bambini al di sotto dei cinque anni di età in condizioni di grave malnutrizione, al punto che uno su tre soffrirà di crescita stentata.
Il Ciad non è l’unico Paese africano alle prese con una situazione assolutamente disperata: a sud est la Somalia si trova ormai a sanguinare tra le fauci della carestia, e nell’intero Corno d’Africa – secondo i rapporti del mese di agosto – si contano più 20 milioni di persone a rischio fame.