Fermi tutti, che qua c’è qualche premessa da fare. Eh sì, perché a un primo, distratto sguardo una storia come questa potrebbe apparire come l’ennesimo power trip (o delirio di onnipotenza, se preferite) della celebrità di turno che, dimenticatasi di dover condividere al mondo con altri esseri umani, ha compiuto uno scivolone piuttosto grossolano e, diciamocelo, maleducato; quando in realtà quanto è accaduto ha radici nel semplice trailer di un film. Incuriositi? Magari un po’ indignati pure voi? Benissimo – allora procediamo in ordine: la proverbiale pietra dello scandalo è rappresentata dai primi secondi del nuovo trailer del film “Natale a tutti i costi”, in cui Christian De Sica definirebbe un vino generico, apparentemente vincitore della “bottiglia dell’anno in Abruzzo”, come “una m***a”. I produttori abruzzesi non l’hanno presa bene, ecco.
Sarà che il tannino era troppo deciso?
Ora, sia ben chiaro – è comprensibile che sentire affiancare una specialità regionale a un escremento possa essere decisamente poco piacevole; e in questo senso comprendere il risentimento dei produttori abruzzesi è fin troppo semplice. Allo stesso tempo, tuttavia, vien da pensare che una produzione di livello come lo è quella abruzzese, per l’appunto, non dovrebbe sentire il bisogno da difendersi da una battuta (potenzialmente di cattivo gusto secondo la sensibilità di ognuno, ma comunque una battuta) in un cinepanettone. E anche qui – con tutto il rispetto per i cinepanettoni, beninteso.
https://www.youtube.com/watch?v=chs5qLQRayA&ab_channel=FilmIsNowTrailer%26ClipinItaliano
Insomma, il contesto è chiaramente ironico/comico/goliardico. L’etichetta non viene identificata in nessun modo, né mostrata nell’inquadratura (almeno nelle scene mostrate nel trailer) grazie a un ingegnoso fuori campo in campo, con la bottiglia che sparisce dietro la spalla dello stesso De Sica, ripreso in quinta: pare evidente che la produzione abbia preso tutte le precauzioni necessarie a non offendere nessuno. La bottiglia (anonima e sconosciuta, lo ripetiamo) in questione ha tuttavia il merito di aver vinto il premio di “bottiglia dell’anno in Abruzzo”, quando di fatto la Regione tirata in causa avrebbe potuto essere un’altra qualsiasi: un semplice espediente narrativo che serve a creare una certa aspettativa che viene poi sgretolata dalla battuta cinica di De Sica – è “na m***a”, per l’appunto.
La reazione del Consorzio di Tutela
Comicità piaciona e un pochetto volgare – l’ingrediente caratteristico di ogni cinepanettone che si rispetti, che lo definisce, lo semantizza, lo consegna a quell’universo caotico di pernacchie di Massimo Boldi e di Enzo Salvi che mamma mia commme sto. I Consorzi del Vino in Abruzzo, però, non hanno apprezzato. “Il cinema è cultura e va tutelato ma anche il lavoro dei viticoltori abruzzesi” si legge in un comunicato stampa “che da decenni immettono sui mercati etichette tra le più premiate a livello nazionale e internazionali, merita di essere ben raccontato e non deriso o sminuito”.
Ce lo vediamo, in effetti, De Sica che si lancia in un’analisi organolettica impeccabile. Non sarebbe affatto fuori tema per un cinepanettone, nemmeno un po’. “Sono certo che De Sica si sia lasciato trasportare dalla ricerca della comicità con questa affermazione pungente nei confronti dei nostri vini” ha commentato Alessandro Nicodemi, presidente del Consorzio Tutela Vini d’Abruzzo “sono anche certo che conosca la viticoltura abruzzese, il nostro territorio e la determinazione di chi lavora la vite con passione da sempre e cerca di portare alto il nome dei vini prodotti in Abruzzo, a partire dal nostro Montepulciano, uno dei Rossi più bevuti e apprezzati in tutto il mondo”.
Appunto, come abbiamo detto in apertura – una viticoltura di livello, come lo è quella abruzzese senza ombra di dubbio alcuno, non dovrebbe sentire il bisogno di difendersi dalla comicità di un cinepanettone. Anche perché, come lo stesso Nicodemi ha detto, il Montepulciano è tra i vini più apprezzati al mondo. In altre parole – mollate un po’ il musone e fatevi ‘na risata, dai. Magari anche con qualche pernacchia di Boldi.