Sulla Gazzetta Ufficiale (8 agosto 2019) è comparsa la modifica ai limiti sul residuo zuccherino del Chianti. Tale modifica del disciplinare si è resa necessaria per venire incontro ai gusti dei mercati esteri. Questo cambio avverrà a partire dalla vendemmia 2019/20: grazie ad esso le aziende potranno adeguarsi alle normative europee e produrre vini sempre di qualità, ma più vicini ai gusti di alcuni mercati stranieri. In particolar modo a quelli americani, sudamericani e orientali.
La modifica sarà relativa al residuo zuccherino massimo. Questo processo di riqualificazione è stato possibile grazie a un lungo lavoro. Alla fine, però, il Ministero ha acconsentito a modificare il disciplinare. Adeguandosi alle normative europee, per il vino Chianti docg sarà possibile essere più competitivo anche nei mercati esteri, adeguandosi ai gusti dei consumatori che, comunque, cambiano nel corso del tempo. Queste le parole di Giovanni Busi, presidente del Consorzio Vino Chianti.
Lo scopo è quello di aumentare le vendite nei mercati esteri. Ma cosa cambia esattamente? In pratica il residuo massimo zuccherino del Chianti verrà allineato ai parametri comunitari stabiliti per i vini secchi. In questo modo si potrà avere un valore massimo di 4 g/l o entro i 9 g/l a patto che il tenore di acidità totale (valutato in grammi di acido tartarico per litro) non sia più basso di oltre 2 grammi rispetto al tenore di zuccheri residui.