Sorbillo in via dei Tribunali, nel centro antico di Napoli, è la pizzeria più famosa della metropoli partenopea. È anche un marchio di risonanza internazionale, con undici locali sparsi nel mondo: cinque a Napoli, quattro a Milano, due a New York e uno a Roma.
[Sorbillo: bomba esplode davanti alla pizzeria di Napoli]
[Cosa ci fa Gino Sorbillo a New York con il sindaco Di Blasio e Jimmy Fallon]
Nonostante questo, Gino Sorbillo si trova di nuovo a fare i conti con i mali endemici della città: nella notte una bomba è esplosa davanti alla sede di via dei Tribunali. Nessun danno alle persone, ma molta paura e un’indignazione diffusa, specie sul web.
Le istituzioni stanno dalla parte di chi non si fa intimidire dagli attacchi vili della camorra.
Piena solidarietà a Gino #Sorbillo.— Roberto Fico (@Roberto_Fico) 16 gennaio 2019
Interpellato via WhatsApp il pizzaiolo napoletano, del quale Dissapore ha pubblicato l’autobiografia “Pizzaman“, ci ha detto che nelle immagini registrate dalle telecamere di sorveglianza si vede una persona avvicinarsi alla porta della pizzeria, lasciare l’ordigno e fuggire in direzione via Atri.
[Pizzaman, autobiografia di Gino Sorbillo, è il primo libro di Dissapore]
Sorbillo ritiene che l’attentatore sia scappato a bordo di un motorino, ma che grazie ai sistemi di videosorveglianza, diffusi tra i commercianti della zona, le forze dell’ordine possano risalire alla targa.
S’è fatta na certa e @matteosalvinimi non ha ancora espresso la sua solidarietà ai lavoratori della pizzeria #Sorbillo. Strano questo silenzio quando ci sono di mezzo dei carboidrati.
— Maria Cafagna (@mariacafagna) January 16, 2019
Anche per un ottimista come lui è impossibile nascondere il disappunto: “Potrebbe essere stato qualcuno legato al mondo degli stadi, visto che mi sono schierato apertamente contro il razzismo nel calcio e in tanti ne hanno approfittato per offendermi. Hanno attaccato il simbolo di una Napoli diversa, che da 24 anni parla di amore, passione e riscatto, un’idea della città che più lontana dalla criminalità non potrebbe essere. Proprio per questo, chiedo alle autorità che il il centro storico di Napoli riparta da una bonifica dei vicoletti, grazie all’attività delle forze dell’ordine e a controlli ancora più stringenti specie, appunto, nei vicoli, dove servono molte telecamere in più”.
Resta la sensazione che sarebbe potuta andare molto peggio: “Riapriremo tra pochi giorni, non ci fermiamo. I danni ammontano ad alcune migliaia di euro, ma quello che mi preoccupa è che poteva scapparci il morto. Se il guardiano notturno sta bene è solo perché al momento dell’esplosione i pannelli blindati della porta lo hanno protetto, altrimenti sarebbe stato dilaniato”.
Un abbraccio alla famiglia Sorbillo ed a tutti i Napoletani per bene!!! #Sorbillo
— Alessandro Gassmann ? (@GassmanGassmann) 16 gennaio 2019
Se oggi Gino Sorbillo è il re dei pizzaioli napoletani, in passato è stato l’uomo della svolta, colui che ha ridato orgoglio a una categoria che solo quindici anni fa nessuno considerava così importante.
Ma prima ancora è stato il ragazzo irrequieto e pieno di voglia di fare, un uomo ostinato che ha rinunciato a cercare fortuna fuori da Napoli. Degno erede di zia Esterina Sorbillo, primogenita di una famiglia di pizzaiuoli, una donna costretta dagli eventi a crescere ancora adolescente venti fratelli tenendo in piedi il “buco”, la spartana pizzeria di famiglia sopravvissuta a tutto e tutti.
Caro Gino Sorbillo, quando un cittadino si comporta come te, non va lasciato MAI PIÙ solo. Io, per quanto possa valere, sarò sempre dalla parte delle persone ONESTE.
E non solo a parole. E voi? #Sorbillo #GinoSorbillo #Napoli pic.twitter.com/hi0RIzqsek— Simona Ventura (@Simo_Ventura) January 16, 2019
A lei, in questi anni, il pizzaiolo ha dedicato diversi locali diventati un’istituzione per la pizza fritta. Uno anche in via dei Tribunali, nel cuore del centro antico di Napoli, dove Sorbillo dal 1996 ha portato il sole con le sue pizze a ruota di carro.
E dove al più presto –ci auguriamo, ma ne siamo convinti– torneremo ancora più numerosi per ingrossare le file infinite, conquistati dai modi ospitali del pizzaiolo più famoso di Napoli.
[Crediti | Foto di copertina: Fanpage]