Chi beve tanti alcolici ne regge di più? Uno studio dice di no

Sarà vero che chi è solito alzare il gomito regge più alcolici? Secondo uno studio americano si tratta di una leggenda metropolitana.

Chi beve tanti alcolici ne regge di più? Uno studio dice di no

È un mito con cui, con ogni probabilità, vi sarete imbattuti anche voi, magari proprio durante le prime sbevazzate negli anni delle superiori: c’è l’amico che ogni sabato sera beve fino a riempirsi come un uovo e che, inevitabilmente, finisce per vantarsi della sua resistenza agli alcolici. Chiamatelo come preferite: fegato allenato (o forse stremato, vedete un po’ voi), estrema competenza nell’arte di alzare il gomito, callo del bevitore… Il punto è che, di fatto, si tratta di una semplice leggenda metropolitana. Sia chiaro, non siamo certo noi a volere confutare anni e anni di convinzioni perpetrate da generazioni di seguaci di Bacco: la dimostrazione è contenuta in un nuovo studio dell’Università di Chicago.

Tutto molto bello eh, ma dopo un po’ comunque meglio passare all’acqua

alcol

La ricerca, pubblicata sulla rivista scientifica Alcohol: Clinical and Experimental Research, ha fondamentalmente dimostrato che la diversa tolleranza agli alcolici dipende dalla quantità effettivamente ingerita, dalla rapidità di consumo e da quanto tempo trascorre dalla bevuta. Per giungere a tali conclusioni, il gruppo di ricerca ha preso in esame gli effetti dell’alcol in tre gruppi di partecipanti al Chicago Scial Drinking Project (CSDP), un più ampio studio avviato nell’ormai lontano 2004 che punta a esaminare gli impatti del consumo di sostanze come la caffeina, gli antistaminici e gli stessi alcolici sull’umore, sulle prestazioni psicomotorie e sul comportamento delle persone.

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Il corpo di partecipanti – 397 in tutto – includeva bevitori leggeri, forti bevitori sociali e persone con il disturbo da abuso di alcol (o, tanto per intenderci, coloro che soffrono di alcolismo). Per fornirvi un poco di contesto, nel primo raggruppamento sono stati raccolti coloro che si limitavano a sei drink standard – 14 grammi di alcol puro, secondo il contesto a stelle e strisce -, nel secondo almeno dieci e nel terzo dai ventotto in su.

In una prima fase dello studio i partecipanti sono stati esaminati in diversi intervalli di tempo per mettere alla prova la loro coordinazione motoria, la percezione motoria e la percezione di alterazione dopo avere ingerito un alcolico o un drink placebo. Il terzo gruppo, quello degli alcolisti, è per di più stato sottoposto a un test ulteriore consistente nel consumare un ulteriore drink contenente l’equivalente di sette o otto drink standard.

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L’indagine ha portato alla luce come il secondo e il terzo gruppo potesse vantare una maggiore tolleranza alla prima dose inebriante di alcolici rispetto ai bevitori leggeri; ma durante il test finale, quello con la dose extra, le persone con disturbo da abuso di alcol hanno mostrato il 50% in più di compromissione mentale e motoria rispetto a quando avevano assunto la dose più bassa.

“Quello che fa questo studio è mettere in luce i limiti della tolleranza” ha commentato a tal proposito Nathan Didier, analista ricercatore presso il Clinical Addictions Research Laboratory dell’Università di Chicago e coautore dello studio. “Anche coloro che hanno molta esperienza nel bere, non è detto che non subiscano gli effetti dell’alcol. E questo è un aspetto molto importante”.