Da qualche tempo a questa parte, tutti conosciamo un po’ meglio la terribile vicenda di Chernobyl, la cittadina ucraina dove nel 1986 avvenne un terribile disastro nucleare. Ma forse non pensavamo di bere un giorno un cocktail preparato con la vodka realizzata con il grano di segale proveniente dalla zone contaminate nell’area di alienazione.
Invece, approfittando del momento di riflettori puntati sulla vicenda, grazie al successo della miniserie di Sky, il merchandising si è allargato anche ai superalcolici, e così è nata Atomik, una vodka artigianale realizzata con grano di segale contaminato e acqua sempre proveniente dall’area della centrale, prodotta dalla Chernobyl Spirit Company. Nulla di radioattivo o di pericoloso per la salute (se non al pari di qualsiasi altro superalcolico), visto che la distillazione cancella le impurità, che rimangono nel prodotto di scarto.
Un’operazione commerciale, certo, ma anche un gesto simbolico per dimostrare che qualcosa di buono può ancora nascere dalla zona del disastro nucleare più famoso di sempre. E anche un’operazione di solidarietà, visto che la Chernobyl Spirit Company ha dichiarato che con i proventi delle vendite della vodka Atomik aiuterà le comunità ucraine dell’area, che ancora subiscono conseguenze fisiche, economiche e psicologiche di quel terribile incidente.
[Fonte: La Repubblica]