Volto sanguinante, occhio tumefatto, sorriso comunque beffardo: Chef Rubio, nome d’arte di Gabriele Rubini, è stato aggredito e picchiato nella notte mentre rientrava a casa, a Frascati. A darne l’annuncio, se così vogliamo definirlo, è stato lo stesso Rubio tramite un breve video pubblicato sul suo profilo X (o ex Twitter, tanto per intenderci) in cui sono più evidenti i segni del pestaggio.
“Mi hanno aspettato fuori casa e mi hanno massacrato di botte” ha raccontato Chef Rubio nel video di cui sopra. Le immagini, è bene notarlo, sono davvero cruente: il volto è gonfio e intrappolato in una maschera di sangue fresco, gocciolante, con un occhio visibilmente tumefatto. “Questo è quello che mi hanno fatto” continua Rubini, il sangue che gli cola da una ferita alla testa. “Hanno bloccato il cancello elettrico, erano in cinque”.
Chef Rubio e il pestaggio: tutti i dettagli
A corredo del video Chef Rubio ha anche pubblicato alcuni scatti della sua macchina, i cui finestrini sono stati sfondati da un mattone, e poi ancora del suo stesso volto, sorridente e insanguinato, accompagnato dalla didascalia “Potete massacrarmi, ma tanto non mi piego”. Una manciata di ore più tardi Rubini ha poi rassicurato i suoi follower pubblicando una foto direttamente dal pronto soccorso dove le ferite sono state dovutamente medicate.
Sull’identità dei violenti Chef Rubio non ha alcun dubbio. “Terroristi” si legge ancora sul suo profilo X. “Questi sono gli ebrei sionisti, gli sgherri della mafia sionista”. È di fatto opportuno ricordare che Rubini è noto anche e soprattutto come attivista pro-Palestina: i nostri lettori più attenti ricorderanno che, solamente nel corso degli ultimi mesi, è stato denunciato per diffamazione e incitamento all’odio razziale dalla comunità ebraica di Roma e condannato a rimuovere un post contro Israele dalla propria vetrina social.
L’ultimo aggiornamento del caso risale ad appena un’ora fa, anch’esso veicolato – come di consueto, oramai – attraverso la bacheca di X. “Grazie a tutte e tutti per il sostegno” ha scritto Chef Rubio, accompagnando la didascalia a una foto in cui indossa una maglia che riprende la bandiera palestinese. La maschera di sangue è stata dovutamente pulita, ma Rubini indossa un turbante e l’occhio destro è ancora gonfio e violaceo. “Alla fine punti in testa dove mi hanno dato la martellata, tagli ed escoriazioni dove mi hanno preso a mattonate, frattura dell’orbita facciale dove sono finiti i 60 pugni mirati, e si ricomincia. Un abbraccio alla comunità ebraica”.