A San Gregorio Armeno, celebre strada dei presepi napoletani, manca ancora una statuetta dedicata? Che problema c’è, Chef Rubio si è attrezzato come soltanto lui potrebbe fare.
Sexy. Mediterraneo. Barbuto. Quando si dice averci le phisique du role.
E’ lui il vero pastore napoletano (adottato) che da ieri imperversa su Facebook con una serie di scatti sul tema della natività cristiana.
Un manzo rosato nudo fino alla vita che tiene sulle spalle un agnellino vivo e si accosta all’animale con gli occhi semichiusi in segno di affetto.
Vogliamo spendere due parole sullo shooting fotografico?
E’ fatto da Crusca Dolores (nome d’arte di Alessia Leporati). In una stalla foderata di fieno, il nostro personalissimo pastorello, novella Heidi, indossa un montone di morbido pelo.
Diciamolo, per domare le sue pecorelle sarebbe bastato molto meno, ma Rubio è un pecorone nero, anticonformista e un po’ selvaggio, uno che sa come far parlare di sé.
Di lì a poco le foto scatenano le ire dei fan vegetariani che lo seguono su Facebook. Il dibbbatttito natalizio, superati di slancio i vari tentativi di suicidio firmati Melegatti, si sposta su Chef Rubio, accusato di cattiveria e crudeltà.
Tra i commenti più garbati “sei solo un coatto”, “mi piacevi di più se eri vegan”, “potevi essere carino”, “se non mangiassi agnelli saresti più appetibile “e “bella presa per il ….”.
Volano parole grosse: complice, assassino, mentecatto.
Ma Rubio è Rubio.
Ironico per per niente intimorito, il protagonista di Unti e bisunti ha risposto a tono alle fan vegane più agguerrite, le cosiddette “pecorine”, caricando poi sulla pagina Facebook i fotomontaggi ironici che ha ricevuto.
Chef Rubio Masterchef
Chef Rubio e l’agnello oscurato
Chef Rubio biblico
Chef Rubio statua egizia
Chef Rubio Magalli
Chef Rubio nel presepe
Chef Rubio rock
Chef rubio a cartoni animati
Chef Rubio sexy
Va da sé che, con grande scuorno delle tribù vegane tutte, a giorni la statuetta di Rubio campeggerà trionfante nei presepi di San Gregorio Armeno, tra un Higuain e una Barbara D’Urso.
[Crediti: Link: Facebook, Dissapore, immagine di copertina: Giornalettismo]