Chef Rubio e il suo (presunto) divorzio da Discovery continuano a tenere banco, tanto che anche la politica ci si mette di mezzo: è Michele Anzaldi di Italia Viva a proporre che gli venga dato un programma in Rai. “Qualcosa che sappia parlare ai giovani, che parli di ultimi e di periferie. O c’è pregiudizio politico? In questa Rai vengono ingaggiati solo biografi e supporter di Salvini?” chiede, un po’ provocatoriamente, Michele Anzaldi, deputato di Italia Viva e segretario della commissione di Vigilanza Rai.
La storia, ormai, la conoscete anche voi: il giornalista gastronomico Dominique Antognoni fa un post in cui, neanche troppo tra le righe, dice che presto Rubio sarà cacciato da Discovery, e addirittura propone di brindare a questo.
Rubio, il cui temperamento è ormai noto, non attende molto prima di rispondere, facendo sapere che è lui ad aver deciso di interrompere “Camionisti in trattoria” e che Dominique Antognoni è un “cazzaro dei miei coglioni”.
Nel frattempo, parte tutt’intorno il coro di voci pro e contro lo chef e il suo ruolo televisivo. Sulla pagina Facebook di Antognoni, sotto il post in cui raccontava la cacciata di Rubio da Discovery, si scatena una piccola shitstorm organizzata dai fan dello chef. E, ovviamente, interviene anche la politica, con dichiarazioni come quelle di Michele Anzaldi, noto ai più per la sua proposta di abbassare il canone Rai.
Da questo lato dello schermo, noi proviamo a respirare e raccogliere le idee. E ci diciamo che perfino noi, che siamo conosciuti per i nostri toni “dissaporiani”, siamo stanchi di certe dinamiche. Ad Anzaldi bisognerebbe chiedere se è davvero realistico che il servizio pubblico dia un programma a un personaggio come chef Rubio (che, forse, neanche vorrebbe lavorarci in Rai, ci permettiamo di ipotizzare). Probabilmente no, visto che la Rai dovrebbe essere la televisione dai toni educati e pacati, informativa sì, ma di tutti, e di certo Rubio ha ben chiaro da che parte stare, comunque la si pensi.
E qui, arriviamo al punto due della nostra riflessione: comunque sia andata (cacciato o allontanatosi di sua sponte), che chef Rubio con il suo comportamento e le sue dichiarazioni stesse rischiando il posto lo avevamo ipotizzato anche noi. E in fondo, anche se non sempre il suo alzare i toni ci ha trovato concordi, è un peccato che una persona debba perdere il suo posto di lavoro per ciò che pensa. Non – e lo diciamo anche al giornalista Dominique Antognoni, un collega che stimiamo– un evento a cui brindare.
Il vero problema, però, sono ancora una volta i toni di chef Rubio. Che prova anche ad argomentare, ma poi offende, e si trascina dietro – evidentemente – una sequela di fan inclini all’offesa, visto che quello che leggiamo sotto il post di Antognoni è una di quelle cose che in rete non vorremmo vedere più. E se viene fatta in nome e in difesa di qualcuno, quel qualcuno non può chiamarsi fuori dalle responsabilità, soprattutto se è il primo ad aver alzato i toni.
Il web è già uno dei postacci più mal frequentati del mondo. Non è davvero il caso di peggiorare la situazione.
[Fonte: TV Fanpage]