C’è stato un tempo in cui tutti eravamo più innocenti. Compreso Chef Rubio, ormai al centro di polemiche e denunce un giorno sì e l’altro pure. Ve lo ricordate, dieci anni fa o poco più quando, al posto di mettere zizzania, Gabriele Rubini metteva d’accordo grezzi e gastrofighetti con il democraticissimo Unti e Bisunti? Beh, quei tempi sono finiti, e oggi Chef Rubio fa rima con “cos’ha detto stavolta?”. Nella sua ultima uscita il nostro è stato capace di beccarsi una condanna da parte dell’intero Ordine dei Giornalisti per le minacce rivolte alla categoria nel corso di un intervento alla Festa nazionale della Riscossa Popolare a Pontedera.
“Caccia al giornalista”
“Cos’ha detto stavolta?”. Chef Rubio ha partecipato alla Festa Nazionale della Riscossa Popolare organizzata dal partito marxista-leninista dei CARC, svoltasi dall’1 al 4 agosto a Pontedera, Pisa. La premessa di questo episodio è la posizione decisamente pro Palestina e anti sionista dello chef, che è stato ripetutamente accusato di antisemitismo e istigazione all’odio razziale. In questa occasione lo chef si trovava come ospite sul palco insieme a Shams Maisa, rappresentante dell’Unione Democratica Arabo Palestinese (UDAP). Al microfono Rubini si è rivolto direttamente ai giornalisti con neanche troppo velate minacce alla categoria, compresi i familiari.
“I primi responsabili e obiettivi della resistenza continentale in sostegno del popolo palestinese sono i giornalisti e le giornaliste. Loro devono avere paura di andare al lavoro ogni giorno, devono temere per l’incolumità dei loro figli e delle loro figlie”. Nel corso dell’intervento Chef Rubio ha fatto i nomi di David Puente (il primo a denunciare l’accaduto su Open), Maurizio Molinari, Enrico Mentana e David Parenzo, che accusa in quanto “perseguitato a livello legale da ebrei sionisti di qualsiasi tipo”. E conclude: “Se ci fosse un movimento globale generale dovrebbe attaccare prima i media”.
La condanna dell’Ordine dei Giornalisti
A seguito dell’uscita del video dell’intervento e della segnalazione da parte di Open online, Rubini ha rincarato la dose su X. “Nati Zevi, Parenzo, Puente e compagnia frignante, perché giocate il ruolo delle vittime perseguitate come da copione invece di denunciare lo schifo che fanno i coloni, vostri confratelli (israeliani) in Palestina? Perché cercate di disumanizzare chi vi ricorda dei vostri fratelli complici?”.
Non si è fatta attendere la risposta dell’Ordine Nazionale dei Giornalisti in merito ai fatti accaduti. Nel comunicato stampa l’Ordine “condanna duramente le parole di chef Rubio”. Alle voci si unisce Carlo Bartoli, presidente dell’Ordine, che definisce le parole del cuoco “intollerabili e pericolose perché alimentano odio ed evocano un clima di persecuzione nei confronti dei giornalisti e cosa ancora più grave dei loro famigliari”. Che aggiunge e conclude: “La solidarietà con il popolo palestinese non può rappresentare un pretesto per scatenare una caccia al giornalista”.