Non si placa il battibecco tra Chef Rubio e Umberto Montano, patron del Mercato Centrale Torino e, anzi, assume toni sempre più accesi. Abbiamo la sensazione che finirà qui, con (ragionevolmente) poca voglia da parte dell’imprenditore di raccogliere la provocazione di Rubio, arrivata via Instagram dopo le sue dichiarazioni di ieri.
Giusto per fare un breve riepilogo, nel caso vi siate persi una puntata di questa appassionante telenovela, Rubio – a Torino come membro della giuria della terza edizione del Migranti Film Festival – non manca di direi la sua sul Mercato Centrale, da poco inaugurato nel popolarissimo e multietnico quartiere di Porta Palazzo. E non usa mezzi termini, definendo il nuovo progetto “un luogo non vero, un format sintetico, che di mercato popolare ha ben poco” e augurandosi il suo fallimento.
Non conosciamo (né capiamo fino in fondo, francamente) il motivo di tanto astio nei confronti di un progetto certamente commerciale, ma che comunque punta alla riqualifica di un quartiere attraverso la vendita di ottimi prodotti alimentari, e che di certo coinvolge centinaia di posti di lavoro che, in caso di fallimento, non se la passerebbero bene.
Passano due giorni e Umberto Montano, patron del Mercato Centrale, risponde: “Il personaggio e le sue parole sono palesemente artefatte per raccogliere consensi mediatici”, dice, chiedendosi con che spirito possa sperare “nel fallimento di un progetto onesto e trasparente, che accoglie un gran numero di lavoratori (oltre duecento) e che, in quanto tale, è proprio l’emblema della società più auspicabile”. Ed è qui che Montano la butta un po’ sul pietismo, raccontando, tra gli altri, di Germano, lavoratore Rom di trent’anni con tre figli piccoli, che ha ottenuto per la prima volta al Mercato Centrale di Torino un vero contratto di lavoro, e che in caso di fallimento “tornerebbe a fare l’accattone”.
“Patetico”, lo definisce Rubio in una stories su Instagram: “Quando un imprenditore pensa a tutto tranne che al cibo, alla gente e al vero ti attacca facendo leva su pietismo razzista di persone che tu reputi tuoi fratelli ma che lui considera gli ultimi allora vuol dire che stai facendo bene”, scrive Rubio. E rincara la dose, con un (inquietante) collage di due foto, quella di Oscar Farinetti (patron di Eataly) e Umberto Montano, che formano un unico volto, con la massima “all’inferno il diavolo è un eroe positivo”.
Ora, lo chiediamo a gran voce: vogliamo la risposta di Farinetti a chef Rubio. Non che sia necessaria, ma noi ci stiamo appassionando, e il palinsesto estivo non propone in tv nulla di meglio di questo acceso battibecco.