C’è stata una svolta nelle indagini sulla morte dello chef Peppe Lucifora, trovato senza vita nella sua casa di Modica diversi mesi fa, e un carabiniere è stato arrestato per l’omicidio.
Il cuoco cinquantasettenne, considerato una personalità del settore dalla comunità locale, era morto il 10 novembre 2019, e la vicenda era avvolta dal giallo. Il corpo dello chef, infatti, era stato ritrovato in una stanza della sua casa, chiusa a chiave dall’esterno.
La chiave non era stata trovata dai carabinieri, e l’autopsia aveva riscontrato che la vittima, prima della morte, era stata picchiata e poi soffocata.
Dopo le indagini sul fatto, è stato ora arrestato per l’omicidio un carabiniere, Davide Corallo, che era stato indagato a febbraio scorso, ma che aveva sempre negato ogni coinvolgimento nella vicenda. Le tracce biologiche del carabiniere trentanovenne erano state trovate dal reparto speciale dell’Arma preposto alle investigazioni scientifiche, il RIS di Messina, nella stanza del delitto, confermando la sua presenza sul posto.
La brutalità dell’uccisione aveva subito fatto pensare a qualcuno di molto possente, come in effetti è il carabiniere fermato, appassionato di body building. Corallo aveva da subito ammesso di conoscere lo chef Lucifora, ma aveva negato ogni coinvolgimento nell’omicidio. Il movente del delitto, secondo gli inquirenti, sarebbe di stampo passionale.
[Fonte: La Sicilia]