Continua la querelle tra lo chef Marc Veyrat e la guida Michelin. Lo avevamo seguito a inizio 2020 nel tentativo di fare causa alla “Rossa” per il declassamento subito da tre a due stelle. Ma aveva perso. Ora Veyrat non vuole ispettori nel suo ristorante a Parigi e dichiara: “Non li voglio qui. Chi pensano di essere? Ho formato sette chef a tre stelle, 21 chef a due stelle e non so quanti hanno una stella. Ma vogliono riportarci nella formazione di base come se non avessimo 50 anni di esperienza e di conoscenze da sfruttare“.
Che si tratti di una strategia di marketing? Dopo la questione del cheddar nel soufflè, che vi avevamo raccontato, le prenotazioni al bistellato La Maison des Bois hanno subito un aumento e di Veyrat se n’è parlato abbastanza. In seguito alla perdita della stella, aveva detto: “Sono stato disonorato dalla decisione della Guida Michelin. Non è un infortunio, è peggio di un infortunio. È una profonda offesa. Ho avuto una depressione. Ho visto la mia squadra piangere. Per me è irreparabile“.
“La Fontaine Gaillon”, inaugurato a gennaio, proprio nello stesso periodo dell’uscita della Michelin 2020, non è stato ancora soggetto a giudizi esterni poco graditi dallo chef. Nel menù del nuovo locale compaiono: crostacei, piatti bolliti come la casseruola di gamberi o il bouillabaisse di pesce di lago aromatizzato con 60 erbe di montagna diverse, il filetto di manzo Rossini e l’agnello al timo. Veyrat propone anche formaggi savoiardi freschi, salumi e burro che arrivano direttamente dai produttori dell’Alta Savoia.
Fonte: Reporter Gourmet