Lo chef Lorenzo Cogo, che conquistò la stella Michelin nel 2012 ad appena 25 anni, si prepara ad aprire un nuovo ristorante a Venezia. Aveva fatto discutere la sua improvvisa chiusura del ristorante El Coq, a cui seguirà l’apertura di un nuovo locale (dal concept e dal nome diversi) del collega Matteo Grandi. Interpellato sui motivi che l’avevano portato a prendere questa scelta, Cogo aveva preferito mantenere un certo riserbo, limitandosi a dire che stava lavorando su un progetto futuro.
A El Coq lo chef vicentino era riuscito a unire le radici della profonda campagna veneta, dove Cogo è nato e cresciuto, alle tecniche internazionali assorbite durante le sue numerose esperienze all’estero. Tra le voci con cui aveva arricchito la tradizione secolare della cucina italiana sono da ricordare quella dello chef giapponese Seiji Yamamoto, evidente in molti dei signature dishes di Lorenzo, o la traccia dell’Extebarri di Victor Arguinzoniz nei Paesi Baschi, da cui ha tratto la passione per la cottura alla griglia, l’uso delle braci e i sapori affumicati in generale.
Dopo un primo capitolo svoltosi nell’aria di casa di Marano Vicentino, chef Cogo decise di spostarsi nel cuore di Vicenza nel 2016, dove restò fino al 2020 al timone di un progetto ambizioso: da un lato il bistrot Garibaldi, con i suoi interni moderni e l’iconica veranda, aperto dalla colazione al dopocena, e dall’altro il ristorante stellato El Coq, brillante di una rivisitazione ispirata al viaggio di Magellano intorno al Mondo, al primo piano dello stesso edificio. Un progetto che si dimostro un grande incentivo gastronomico per Vicenza, ora elevata sul palcoscenico del turismo di livello. Lo stellato proponeva un menù totalmente al buio, che chiedeva ai clienti di affidarsi completamente all’estro creativo dello chef.
Tornando al presente (o meglio ancora, al futuro) Lorenzo Cogo ha infine voluto intreprendere una nuova avventura nel cuore di Venezia. Non si tratterà di una riapertura di El Coq ma di un nuovo progetto che, a essere precisi, sarà situato a nord del Canal Grande, nell’hotel Ca’ Bonfadini incastonato nella cornice del sestiere Cannaregio, il più popoloso del capoluogo veneto. La data è ancora imprecisa, avvolta tra la nebbia della Laguna, ma dovrebbe comunque cadere nel mese di novembre.