Sin da quanto è iniziata la guerra fra Russia e Ucraina, lo chef José Andrés, insieme alla sua organizzazione no-profit World Central Kitchen, ha già servito più di 1 milione di pasti ai rifugiati ucraini che stanno scappando dal conflitto.
In sole tre settimane, World Central Kitchen è riuscita ad aprire punti di ristoro in cinque paesi, collaborando con dozzine di chef e ristoranti locali in Ucraina e aprendo anche un’enorme cucina a Przemysl in Polonia, con dodici forni e dodici enorme padelle: qui possono essere preparati sino a 100mila pasti al giorno.
Fiona Donovan, responsabile delle operazioni di soccorso dell’organizzazione, dalla Polonia ha spiegato che quando hanno visto cosa stava succedendo, si sono subito precipitati sul posto per fare quello che sanno fare meglio.
Dall’inizio del conflitto, più di 3 milioni di ucraini sono scappati dal loro paese, entrando in Romania, Moldavia e Ungheria (paesi in cui WCK è attiva). Tuttavia i due terzi dei rifugiati sono fuggiti in Polonia: è proprio qui che sono concentrate la maggior parte delle operazioni di WCK.
Donovan ha parlato di una “situazione orribile”: molti rifugiati non hanno altro che qualche valigia e i vestiti che indossano. Da qui la decisione di creare delle squadre in tutte e otto i valichi di frontiera fra l’Ucraina e la Polonia, in modo da poter servire pasti caldi ai rifugiati 24 ore al giorno.
WCK, oltre a inviare membri del proprio team nelle diverse città, ha anche assunto traduttori, autisti per effettuare le consegne e gestori di siti per coordinarsi. Lo stesso chef José Andrés si è presentato in prima linea per portare soccorso, lavorando come tutti gli altri: cucina il cibo, lo porta nei siti di distribuzione e incontra le famiglie che stanno servendo. WCK tende a preparare soprattutto zuppe e stufati, senza dimenticare marmellate e cioccolata calda destinate soprattutto ai bambini.