Un brusco terremoto sta scuotendo Trussardi: lo chef Giancarlo Perbellini ha deciso di lasciare il CDA della Pontaccio, la società che si occupa di gestire il settore della ristorazione della maison di moda Trussardi. Ma lo chef rassicura tutti: il ristorante rimane comunque aperto. Ma cosa è successo esattamente?
Perché chef Giancarlo Perbellini lascia il CDA di Trussardi?
Prima di tutto: chi è Giancarlo Perbellini? Lo chiediamo al grande pubblico, che magari lo ricollega solamente alla sua partecipazione a MasterChef, e non sa che stiamo parlando di uno chef due stelle Michelin che è alla guida di ben undici ristoranti, uno diverso dall’altro.
Perbellini è nato a Bovolore nel 1964. Il primo ristorante da lui aperto era il “Perbellini” a Isola Rizza (fu questo ristorante a ricevere nel 1996 la prima stella Michelin e la seconda nel 2002). Nel 2014 Giancarlo Perbellini chiude il locale di Isola Rizza per creare Casa Perbellini, in piazza San Zeno a Verona. Il ristorante, dal mese di luglio 2023, come recentemente annunciato dallo chef, si trasferirà ai 12 Apostoli, in vicolo Corticella San Marco. Come dicevamo, infatti, ha 11 ristoranti all’attivo:
- Casa Perbellini a Verona, due stelle Michelin (2015)
- Al capitan della cittadella a Verona
- Pizzeria Du De Cope a Verona
- Osteria Mondo d’oro a Verona
- Locanda 4 Cuochi a Verona
- Dolce Locanda a Verona
- Tapasotto a Verona
- Trussardi alla Scala a Milano
- La Locanda Perbellini Bistrot Milano
- Locanda Perbellini a Montallegro
- La Locanda Perbellini ai Beati sul Lago di Garda
Ma torniamo alla vicenda Trussardi. A dire il vero, qualcuno aveva già sospettato che qualcosa del genere potesse succedere. Negli ultimi tempi erano circolate voci di una crisi economica che aveva colpito il gruppo di moda (qualcuno parla di debiti per un valore di più di 50 milioni di euro).
A cercare di spiegare cosa sia accaduto è stato proprio lo chef. Giancarlo Perbellini ha confermato di essersi dimesso come atto dovuto. In pratica non essendoci più un amministratore delegato della Pontaccio, Perbellini si è trovato senza il potere di firma per pagare gli stipendi ai dipendenti. Da qui la decisione di dimettersi per una necessità tecnica.
Lo staff di Perbellini ha poi aggiunto che, a seguito delle dimissioni di Perbellini, è stato nominato come amministratore unico per la Trussardi e per la Pontaccio Angelo Ridolfi: sarà lui a doversi occupare della ristrutturazione aziendale. Con questa mossa, il settore della ristorazione di Trussardi potrà andare avanti come prima.
La precisazione è stata dovuta visto che, trapelata la notizia delle dimissioni di Perbellini, in molti hanno cominciato a chiedersi se il ristorante di fine dining del primo piano con annesso caffè e bistrot vicino alla Scala di Milano fosse a rischio di chiusura, visto anche che sono aperti da poco a causa di una lunga ristrutturazione.
Tuttavia Perbellini ha sottolineato che il suo intento è quello di mantenere aperto il ristorante: da parte sua non c’è nessuna volontà di andarsene via. E ribadisce che il ristorante non sta per chiudere. Questo anche perché su Milano hanno investito e qui vuole rimanere (ricordiamo che Perbellini ha preso in gestione il ristorante in questione solamente quattro mesi fa). Lo chef ha poi ribadito che loro non c’entrano nulla con le dinamiche societarie e che lui continuerà a seguire la cucina del ristorante e a fare lo chef.
C’è da chiedersi come potranno cambiare le cose se e quando qualcuno rileverà la Trussardi: pare che siano tre le aziende interessate all’acquisizione.
Sulla questione è intervenuto, poi, anche Tomaso Trussardi. Trussardi ha spiegato che Giancarlo lo aveva chiamato in mattinata per avvisarlo. Anche lui ha ribadito che, a causa delle vicissitudini che il gruppo sta attraversando, Perbellini ha dovuto dimettersi come atto formale, anche se continuerà la sua attività di ristorazione alla Scala.
Trussardi ha aggiunto che il ristorante funziona molto bene, che Perbellini continuerà la sua attività di imprenditore e che è un ottimo partner per il settore della ristorazione. Visto che lo chef non è intenzionato ad andarsene, non sarà di certo la Trussardi a mandare in fumo tutta l’operazione del ristorante, visto anche che hanno aperto solo quattro mesi fa, investendoci più di 6 milioni di euro. E non esclude un eventuale coinvolgimento più diretto di Perbellini nella Pontaccio.