Resta ancora da chiarire la (brutta, in ogni caso) vicenda che ha coinvolto una coppia gay in vacanza a Fasano, che sostiene di essere stata vittima di atteggiamenti omofobi da parte del personale del resort.
In particolare – hanno raccontato i due fidanzati sui social – lo chef del ristorante dell’albergo avrebbe fatto consegnare loro un piatto con un pene disegnato. Ahahah. Così i due hanno affidato a Facebook il proprio sdegno per il trattamento, accusando apertamente il posto di omofobia e facendo nomi e cognomi (che noi volutamente, nel riportare la notizia, non abbiamo menzionato, visto che il tutto è da accertare). Marco e Denis hanno anche raccontato di una telefonata del proprietario del resort che si è scusato dell’accaduto e ha assicurato che lo chef era stato momentaneamente sospeso dal servizio.
E invece, dice il proprietario del resort in una nota ufficiale, non è stato sospeso per niente. E non c’è manco stata la telefonata riparatoria, perché – sostiene la proprietà – la coppia si è inventata tutto di sana pianta. Perché lo avrebbe fatto? Per scroccare la vacanza, dicono dal resort: “i due ospiti in questione hanno impiegato pochi minuti per farci giungere una richiesta di soggiorno gratuito, a conferma della strumentalità del tutto”.
Il resort rimanda al mittente tutte quante le accuse: “siamo rimasti esterrefatti dinanzi ad un affermato caso di omofobia che sarebbe accaduto nel nostro albergo”, scrivono in una nota. “Ci addolora fortemente non solo che le gravi false affermazioni arrechino un grave danno ad una struttura alberghiera che sfidando lo stato di grave crisi ha deciso ugualmente di aprire, per mantenere alta e di qualità la ricettività della nostra regione, oramai nota in tutto il mondo, ma che il falso motivo di immagine omofoba affermata si fondi proprio su quanto è totalmente opposto e contrario alla nostra mentalità ed alla nostra cultura”.
Loro, dicono, una verifica l’hanno anche fatta, per capire come erano andate le cose, ma “dopo aver svolto le dovute indagini ed aver accertato presso tutto il personale”, si sono resi conto “che il caso raccontato è completamente falso”. A riprova di questo, sostengono, “benché richiesta, nonostante oggi si fotografi e si immortali qualunque momento ed evento, nessuna foto di quanto affermato è stata fornita dai nostri due ospiti in questione, a conferma della totale falsità del fatto”. I due ragazzi, dal canto loro, continuano a confermare la loro versione, e assicurano via Facebook di avere a disposizione le prove che dimostrano la loro buona fede.
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