Chef Carmelo Chiaramonte si dichiara estraneo dalle accuse di detenzione e spaccio: “è sperimentazione personale”

In un comunicato rilasciato dal suo avvocato difensore, lo chef siciliano Carmelo Chiaramonti spiega che la cannabis sequestrata nella sua abitazione era destinata "unicamente all’utilizzo e alla sperimentazione personale".

Chef Carmelo Chiaramonte si dichiara estraneo dalle accuse di detenzione e spaccio: “è sperimentazione personale”

C’è chi, alla notizia dell’arresto di Carmelo Chiaramonte, chef siciliano di fama internazionale, per detenzione di sostanze stupefacenti, è rimasto davvero sorpreso. E poi ci sono tutti quelli che, conoscendo la sua attitudine alla sperimentazione in cucina, sono davvero certi che lo chef stesse studiando quello che è, a tutti gli effetti, uno dei superfood del momento.

Mentre si fa luce sulla vicenda arriva intanto la difesa del legale dello chef, che chiede (intima?) “l’immediata rettifica delle notizie diffuse alla luce del comunicato” rilasciato, che spiega la versione di Carmelo Chiaramonte e che vi riportiamo qui di seguito:

“Io sottoscritto avvocato Rita Faro, in qualità di difensore dello chef Carmelo Chiaramonte, in riferimento alle recenti notizie di cronaca che lo hanno coinvolto, intendo precisare che il mio assistito si dichiara estraneo alle accuse mosse nei suoi confronti.

Lo chef ha infatti svolto in questi anni – con l’approccio sperimentale e innovativo a tutti noto e ampiamente documentato dalla rassegna stampa che copre tutta la sua carriera – importanti studi sull’origine e sulle proprietà degli alimenti, approfondendo anche le loro proprietà benefiche e terapeutiche: lo dimostra nell’ultimo anno la partecipazione a numerosi convegni nazionali e internazionali sul tema, con specifico riferimento ai regimi alimentari dei malati oncologici. Proprio in questo contesto lo chef Chiaramonte ha approfondito – in linea con un filone di ricerca internazionale non certo sconosciuto al dibattito pubblico, medico, sociale e politico – gli aspetti relativi all’effetto terapeutico della cannabis come terapia del dolore e in particolare gli aspetti legati agli effetti della sostanza tramite la somministrazione alimentare.

Viene così spiegata la coltivazione della cannabis e la preparazione di alimenti con la sostanza suddetta, destinati unicamente all’utilizzo e alla sperimentazione personale ma non alla cessione a terzi. Evidenziamo infatti che il giudice ha immediatamente rimesso in libertà lo chef Carmelo Chiaramonte in sede di convalida dell’arresto e che ha ritenuto non sussistenti gli indizi di colpevolezza in riferimento alla commercializzazione degli alimenti “addizionati” in quanto destinati per l’appunto a tutt’altra finalità.

Pertanto si ritengono destituite di fondamento le notizie distorte che, così come sono state diffuse, sono piuttosto atte a minare la nota professionalità e serietà dello chef Carmelo Chiaramonte.”

[Fonte: SiciliaNews 24]