Non ci possiamo fare niente: l’abbiamo letto e riletto, ne abbiamo comprese le ragioni, ma il menu della cena al Quirinale di Carlo e Camilla ci annoia a morte, oltre a non convincerci per niente.
Come ormai sanno anche i muri, i popolarissimi reali d’Inghilterra, Re Carlo III e la Regina Camilla, sono in questi giorni in visita in Italia, per la prima volta dall’incoronazione. E, dopo aver visitato Pompei accompagnati da Alberto Angela, sabato sera sono attesi al Quirinale per una cena di Stato con il presidente della Repubblica Sergio Mattarella.
Noi, per un’occasione del genere, a essere sinceri, ci aspettavamo non dico trenini, ricchi premi e cotillon, ma un menu d’autore, uno sfoggio della migliore cucina nazionale (memori di un fierissimo Massimo Bottura reclutato per raccontare la gastronomia italiana al G7), quello sì, ce lo saremmo aspettato. D’altronde, nella cena d’andata (quella fatta a Londra per celebrare il legame con l’Italia giusto qualche mese fa) Re Carlo aveva chiamato Stanley Tucci a dare un tocco glamour.
Il noiosissimo menu della cena al Quirinale

Apprendiamo dunque che per la cena di gala con ospiti i Reali il Quirinale ha pensato a un menu semplice e stagionale. D’altronde, con tutto il rispetto, sia Re Carlo che Sergio Mattarella hanno un’età ragguardevole, e c’è da presumere che vogliano andare tenersi leggeri per cena. Ma più che semplice e stagionale, appunto, a noi questo menu sembra un po’ noioso e quasi stagionale.
Le portate previste per la serata sono quattro. Lasciando un attimo da parte il dolce (su cui abbiamo qualcosina da dire, a essere sinceri) è previsto un antipasto a base di verdure coltivate negli orti della residenza presidenziale di Castelporziano; poi bottoncini di pasta con caponata di melanzane, e per finire spigola in crosta di sale con patate arrosto, carciofi e fiori di zucca. Tutto buono, fresco, e stagionale, perché si sa che Re Carlo è incredibilmente attento ai temi della coltivazione locale, della sostenibilità ambientale e della stagionalità delle materie prime.
Un appunto anche sul servizio, che sarà “alla francese”, ovvero non impiattato ma proposto ai commensali in vassoi comuni da cui ognuno si servirà nella quantità preferita. Un po’ come alla cena di Natale della nonna. Una scelta sicuramente contemporanea, ma forse un po’ troppo informale per un’occasione di questo tipo. O no?
E infine, il dolce, che scopriamo essere una torta gelato fiordilatte e lamponi. E se è pur vero che Re Carlo arriva dal Nord, e probabilmente si stupirà del caldo primaverile italiano, è altrettanto certo che conosce perfettamente certi temi (come abbiamo detto). Resta dunque da capire cosa penserà dei lamponi ad aprile, in un menu che celebra la stagionalità.