No, non è la trama del prossimo capitolo di Alien, bensì quanto accaduto sul serio. Succede che una missione spaziale riesce a produrre il primo pomodoro coltivato nello spazio, pomodoro che però scompare nel nulla sull’ISS. Inizialmente viene accusato un povero astronauta di esserselo mangiato, il quale però ha sempre negato tutto. E adesso l’astronauta è stato scagionato: ecco dove era finito il pomodoro spaziale scomparso.
La scomparsa del pomodoro spaziale
Lui si chiama Frank Rubio, è un’astronauta della NASA ed è stato l’ingegnere di volo durante la missione Expedion 68. Rubio vanta un record personale: ha trascorso 371 giorni nello spazio come membro dello studio di botanica spaziale XROOTS, effettuando 5.963 orbite intorno alla Terra.
Nel mese di marzo 2023 Rubio aveva raccolto con comprensibile orgoglio il primo pomodoro prodotto nello spazio. Solo che questo pomodoro era scomparso, svanito nel nulla.
Tutti lo avevano scherzosamente accusato di esserselo mangiato, ma Rubio ha sempre fornito una versione differente. L’ultima volta in cui lo space tomato era stato avvistato era quando Rubio lo aveva messo in una borsa per presentarlo durante un evento scolastico. L’astronauta era sicurissimo di averlo protetto bene, ma poco dopo l’evento si era accorto della scomparsa.
Da lì era partite le prese in giro e mesi dopo, senza che del suddetto pomodoro fosse emersa alcuna traccia, ecco che Rubio aveva dichiarato di sperare che qualcuno, un giorno, avrebbe trovato un pomodoro avvizzito dentro un sacchetto con chiusura a zip, dimostrando così al mondo intero che non era stato lui a mangiarselo.
Ok, lo sappiamo che state rimuginando sul fatto che per Rubio il concetto di “proteggere bene” quel pomodoro spaziale equivalesse a metterlo in un sacchettino di plastica (ma con chiusura a zip, eh, che è questo che fa la differenza. Anche se immaginiamo che si tratti di un sacchettino di plastica con zip spaziale), ma torniamo alla storia principale. Perché a distanza di mesi effettivamente Rubio è stato del tutto assolto per non aver commesso il fatto.
Rubio era tornato sulla Terra nel settembre 2023. A ottobre 2023, quando era diventato evidente che il pomodoro fosse scomparso, aveva pubblicato un video sostenendo che “il momento di orgoglio nell’aver raccolto il primo pomodoro nello spazio è diventato una ferita autoinflitta per aver perduto il primo pomodoro dello spazio”.
Considerando che l’ISS occupa una superficie equivalente di una casa con sei camere da letto, corredata di palestra, spazi abitativi e un’enorme finestra con vista a 360 gradi, ecco che è chiaro come ci siano moltissimi posticini e anfratti a gravità zero dove un piccolo e vivace pomodorino dispettoso potrebbe rotolare e nascondersi.
Che è quello che è successo, Rubio non se l’era mangiato. A scagionarlo è stato Jasmin Moghbeli, un collega astronauta che, durante la commemorazione del 6 dicembre per il 25esimo anniversario della Stazione Spaziale Internazionale, ha annunciato che il pomodoro era stato ritrovato.
A dire il vero non si sa dove si fosse cacciato e neanche se ormai fosse avvizzito o l’equivalente spaziale di una massa molliccia. Quello che è certo è che questo pomodoro, il primo prodotto nello spazio utilizzando tecniche idroponiche e aeroponiche, finalmente è saltato fuori dal suo nascondiglio. Probabilmente è bastato aprire qualche cassetto spaziale o guardare sotto qualcosa per ritrovarlo.