Lo Champagne chiude i primi sei mesi del 2021 con un record storico di spedizioni, in aumento del 50% rispetto al 2020. Un dato straordinario, visto che per quanto riguarda l’export, il record storico delle spedizioni del primo semestre (risalente al 2018) è stato superato del 14%. Alla faccia della Russia, che ha deciso di farsi il proprio “champagne”, facendo infuriare gli storici produttori vitivinicoli francesi.
Certo, ad aumentare il divario tra il 2021 e il 2020 è stata l’enorme crisi di inizio pandemia, che mai come prima ha messo in crisi mercati ed esportazioni. A trainare la crescita delle spedizioni verso l’estero sono essenzialmente Europa, Nord America e Australia. Anche il mercato francese, con l’abolizione delle misure sanitarie, con l’inizio dell’estate è in ripresa. “Questi dati sono la testimonianza di una ripresa energica a livello mondiale. Con la riapertura dei locali, vediamo ovunque il desiderio dei nostri consumatori di festeggiare il ritorno ad una vita sociale normale fatta di condivisione e convivialità”, ha detto Jean-Marie Barillère, co-presidente del Comité Champagne.
Tenuto conto dei buoni risultati delle spedizioni del primo semestre e delle prospettive positive a medio termine, il comitato esecutivo del Comité Champagne ha stabilito la resa disponibile della filiera a 10.000 kg/ettaro.