Per quanto riguarda la celiachia è stato studiato un nuovo farmaco per ridurre l’intolleranza al glutine. La Northwestern University Feinberg School of Medicine di Chicago ha ideato una nanoparticella biodegradabile che contiene glutine: questa nanoparticella insegna al sistema immunitario a non reagire all’allergene. In pratica la nanoparticella nasconde il glutine dentro una sorta di scudo protettivo in modo da convincere il sistema immunitario a non attaccarlo.
Questa nanoparticella, chiamata CNP-101, viene iniettata nel sangue e gira nel sangue fino a quando non viene fagocitata da un macrofago. Questi, poi, presenterà l’antigene dell’allergene al resto del sistema immunitario come se fosse un antigene innocuo. I ricercatori, guidati da Stephen Miller, un immunologo, hanno somministrato ad alcuni pazienti celiaci una nanoparticella infarcita di gliadina.
Hanno così visto che la risposta infiammatoria è diminuita del 90% rispetto al gruppo di controllo. Questo ha fatto sì che due settimane dopo la cura, i pazienti celiaci sono stati in grado di mangiare prodotti con glutine senza avere troppe ripercussioni. Secondo Miller, poi, questa tecnologia potrebbe curare anche altre malattie autoimmuni:
- asma
- allergia alle arachidi
- diabete mellito di tipo 1
- sclerosi multipla
Al momento, il CNP-101 ha avuto il via libera dalla Food and Drug Administration degli Stati Uniti (FDA), tramite il bollino Fast Track (viene dato a quei farmaci in cui è consigliabile accelerare la produzione). Al momento la licenza di produzione di questo farmaco è nelle mani della Takeda Pharmaceuticals, la quale sta anche cominciando a sperimentarlo in caso di sclerosi multipla e allergia alle arachidi.