Il caviale un cibo di lusso? Beh, fra poco potrebbe non esserlo più. Grazie alla nuova varietà di caviale coltivata in laboratorio, infatti, ben presto potrebbe diventare così comune e a buon mercato da diventare un cibo per tutti.
Gli scienziati della Caviar Biotec e dell’University College London, infatti, hanno provato a coltivare il laboratorio: partendo dalle cellule di un singolo uovo di pesce, le hanno poi replicate in un particolare liquido di crescita.
La tecnologia utilizzata per produrre questo caviale potrebbe riuscire a creare un quantitativo di caviale in una stanza di soli 300 metri quadrati equivalente alla quantità che viene prodotta annualmente a livello mondiale. Il che vorrebbe dire far anche crollare i prezzi di questa prelibatezza.
Se prodotto naturalmente, il caviale impiega fino a 14 anni per essere deposto (lo storione femmina impiega molto tempo prima di raggiungere la maturità e poter deporre le uova, cosa che incide molto sul prezzo del caviale), il che spiega perché una lattina da 125 grammi costi circa 160 sterline. Secondo Caviar Biotec, invece, questo caviale coltivato in laboratorio potrebbe essere disponibile entro il 2024-2025 a prezzi decisamente inferiori (anche se sarà, comunque, costoso).
Ken Benning, fondatore della Caviar Biotec di Londra, ha spiegato che utilizzano la stessa identica cellula per trasformarla in caviale, coltivandola in un apposito liquido biochimico al posto di produrle all’interno di un pesce. Inoltre sottolinea che, in questo modo, non vengono usati antibiotici e non vengono neanche uccisi pesci per produrlo (quando lo storione entra nella fase riproduttiva e comincia a produrre uova, ecco che, solitamente, i produttori o lo uccidono per estrarne le uova o gli iniettano degli ormoni per fargli deporre le uova, tutte cose che stanno diventando sempre più eticamente inaccettabili).
Benning non ha fornito un dato preciso per quanto riguarda il prezzo finale (bisogna considerare che coltivare proteine in laboratorio, attualmente, è ancora un procedimento abbastanza costoso), ma di sicuro costerà meno del caviale Beluga di fascia alta.
Ma come si fa il caviale in laboratorio? Ebbene, si prende la cellula di un uovo di storione e la si fa replicare in un bioreattore, macchinario che permette la crescita di organismi in un ambiente controllato. Le uova di storione non fecondate, chiamate anche ovociti, devono subire cinque fasi per la maturazione. Per produrre il caviale, solitamente le uova vengono raccolte durante il terzo stadio, prima che avvenga l’ovulazione.
La Caviar Biotec, invece, riesce a coltivare le uova fin dalla prima fase: in questo modo realizza prodotti cosmetici e prodotti commestibili come la taramasalata. Tuttavia l’obiettivo finale di Benning è quello di riuscire a far crescere le uova fino alla fase tre. Un’alternativa valida e più rapida, invece, è quello di procedere tramite la sferificazione: si modella il liquido in piccole sfere che ricordano le uova tradizionali.