Bizzarra la vicenda di Castelluccio dei Sauri, in provincia di Foggia. In pratica il sindaco ha dovuto revocare l’ordinanza appena emessa che imponeva la chiusura dei locali all’una di notto e il divieto di detenzione e consumo di bevande alcoliche oltre quell’orario.
Se vi state chiedendo il perché dell’imposizione di un nuovo “coprifuoco”, è presto detto: il sindaco aveva motivato la sua decisione di far chiudere ristoranti, bar e locali all’una col fatto che in paese sono tutti agricoltori che devono alzarsi presto la mattina.
Gli intenti del sindaco erano quelli di chiedere a tutti di rispettare il prossimo, soprattutto chi ha bisogno di dormire la sera perché la mattina deve alzarsi presto per andare a lavorare nei campi. Il problema è che, come sta accadendo un po’ in tutta Italia in questi giorni, la movida scatenata sta creando non pochi problemi di convivenza (per esempio a Vicenza hanno deciso di transennare e limitare gli accessi alla zona della movida).
Tuttavia questa ordinanza n.8, pubblicata solo il 23 giugno, ha avuto vita breve: il sindaco ha dovuto revocarla. L’opposizione e gli esercenti, infatti, non hanno per niente gradito questo provvedimento e hanno depositato in Comune la loro contestazione.
Secondo la minoranza, infatti, questa ordinanza è lesiva della dignità della popolazione. Inoltre penalizza le attività commerciali e la ripresa dell’economia. Affermare che i giovani di Castelluccio facciano uso e abuso di alcol e droga è cosa lesiva della dignità di tutti. I consiglieri ricordano, poi, che di sera in giro non ci sono solo giovani, ma anche adulti e famiglie con bambini.
Tutte queste persone non sono depravate, ma vogliono solamente godersi le sere d’estate in tranquillità: non devono essere bollati come alcolizzati per il solo motivo che stanno bevendo una birra in compagnia. L’opposizione ritiene che sia meglio realizzare campagne di sensibilizzazione e predisporre più controlli da parte delle forze dell’ordine, ma di ripristinare il coprifuoco non se ne parla.
A questo punto al sindaco non è rimasto che revocare l’ordinanza, ma non prima di aver spiegato le sue motivazioni. Antonio Del Priore ha infatti sottolineato che l’unico scopo del provvedimento era quello di avere comportamenti più rispettosi e responsabili nei confronti dei cittadini che ogni giorno lamentano situazioni di disturbo del riposo durante le ore notturne, sia nei confronti delle aree pubbliche. Nessuno deve sentirsi offeso da frasi che non erano accusatorie e che non devono essere interpretate.
E ricorda poi a tutti che una Legge dello Stato impone il rispetto della quiete pubblica soprattutto dopo le 24. Per questi motivi auspica che tutti, inclusi i titolari delle attività, prendano coscienza di come comportarsi, in modo da non essere costretti in futuro a prendere provvedimenti come quello appena revocato. E avverte: se ci saranno ancora comportamenti disdicevoli e schiamazzi notturni, si sa già dove si andrà a parare.