Caso di colera in Puglia: analisi su alimenti e acque consumati dal paziente

Registrato un caso di colera in Puglia: ora si prosegue con le analisi sugli alimenti e le acque consumati dal paziente per capire l'origine dell'infezione

Caso di colera in Puglia: analisi su alimenti e acque consumati dal paziente

Desta preoccupazione un caso di colera segnalato in Puglia. Al momento l’Istituto Superiore di Sanità e l’Istituto Zooprofilattico sperimentale della Puglia e della Basilicata stanno procedendo sia con l’indagine epidemiologica che sugli esami di accertamento del caso. In particolar modo stanno andando avanti le analisi in merito ad alimenti e acque assunti dall’uomo. Fra l’altro, pare che l’acqua bevuta dal paziente non provenisse dall’Acquedotto.

Cosa si sa del caso di colera in Puglia?

analisi

L’uomo si chiama Vito Fezzi: è un anziano di 70 anni residente in provincia di Lecce che si trova ora ricoverato in isolamento nel reparto Malattie Infettive dell’ospedale Vito Fazzi di Lecce. L’uomo era stato ricoverato in ospedale a causa di una forte gastroenterite.

A seguito degli esami effettuati, sono saltati fuori alcuni valori anomali che hanno indotto i medici ad approfondire la questione con ulteriore esami. Così è stato allertato anche il Dipartimento di Prevenzione gestito dal dottor Albero Fedele. Da lì l scoperta: l’uomo era positivo sia a un altro patogeno potenzialmente responsabile dei sintomi gastroenterici, sia al Vibrio cholerae, responsabile del colera.

Rimane da chiarire adesso se il ceppo del colera sia quello tossigeno o meno, pericoloso o non pericoloso. Nel frattempo anche tutti i famigliari dell’uomo sono stati posti sotto controllo e stanno facendo le analisi del caso.

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Al momento pare che le condizioni del paziente siano buone, così come comunicato da una nota ufficiale dell’Asl di Lecce. Tuttavia, mentre gli accertamenti sono ancora in corso (bisogna capire esattamente quale ceppo di colera sia, tipizzando il vibrione e se l’uomo possa averlo contratto da alimenti o acque contaminate), ecco che è emerso il fatto che l’uomo, oltre a bere acque non provenienti dall’Acquedotto di zona, avrebbe anche assunto alimenti a rischio.

Ricordiamo, poi, che un paio di settimane fa, era stato segnalato un altro caso di colera, questa volta però in Sardegna. Qui un 71enne era stato ricoverato a Cagliari a causa di una gastroenterite causata proprio dal vibrione del colera. In questo caso era il primo paziente con colera accertato sin dai tempi dell’epidemia del 1973.

Per quanto riguarda il colera, il periodo di incubazione dura 24-72 ore e si manifesta con sintomi tipici delle gastroenteriti:

  • nausea
  • vomito
  • dolore addominale
  • diarrea (spesso acquosa)
  • febbre
  • disidratazione

Ci si contagia solitamente ingerendo acque o alimenti contaminati da materiale fecale di individui malati, portatori sani o anche convalescenti. I cibi maggiormente a rischio sono quelli crudi o poco cotti, con particolare riferimento ai frutti di mare.