Una pioggia di stelle cadenti? Non proprio, piano con i sensazionalismi – che alla fine la notte di San Lorenzo è ancora lontana, no? Chiaro, è pienamente comprensibile che una notizia come la chiusura della sede storica in piazza San Zero di Casa Perbellini, due stelle Michelin, possa fare gola, e soprattutto godere dell’eco di un recente caso simile, che ha visto chiudere il St. Hubertus di Norbert Niederkofler. Da qui fare il proverbiale due più due è un passo quasi automatico: l’Italia sanguina le sue stelle. La realtà è leggermente diversa, però.
Le dichiarazioni di chef Giancarlo Perbellini
In origine fu il Noma di Copenaghen – una folgore che perforò la bolla della cronaca gastronomica fino a giungere alla stampa generalista. La caduta di un gigante, il crollo di un tempio, la pungente sensazione che qualcosa non sia andato così come avrebbe dovuto. Poi, come dicevamo, l’annuncio del St. Hubertus presentato con la stessa forma già utilizzata dalla creatura di René Redzepi. Lo stesso Norbert Niederkofler decide che è necessario intervenire per calmare gli animi e fare luce sulla faccenda: la chiusura del ristorante è “conseguente alla scelta della proprietà di rinnovare l’albergo nel quale è inserito”.
Perché questo lungo preambolo? Beh, perché la chiusura di Casa Perbellini necessita di essere inquadrata in un contesto: “Avevo dato disdetta del locale dove ho Casa Perbellini a luglio” ha spiegato lo stesso chef. “Per nove mesi non avevo trovato nulla di adatto. Poi ho ricevuto la chiamata di Antonio, figlio di Giorgio Gioco”.
Un trasferimento, dunque; un’evoluzione: il ristorante incastonato in piazza San Zeno, Verona, chiuderà per trasferirsi ai 12 Apostoli, altra storica attività veronese in Vicolo Corticella San Marco. Lo chef Giancarlo Perbellini, naturalmente, si occuperà di prendere in mano le redini della cucina.
“Per me il momento più maturo della mia carriera” ha proseguito Perbellini. “Casa Perbellini diventa grande e supera tutti i suoi limiti strutturali. È una nuova sfida, una svolta storica“. Stando a quanto lasciato trapelare, nel nuovo locale la cucina dovrebbe restare a vista ma ci saranno più coperti. Una crescita che allo stesso tempo si tradurrà anche in un ampliamento della brigata dello chef, mentre il menu sarà arricchito da omaggi alla cucina di Giorgio Gioco come la Millefoglie di gorgonzola.
“Questa per me e per la mia squadra rappresenta una nuova sfida” ha ribadito chef Perbellini. “Tutti i limiti strutturali che mi hanno sempre impedito in qualche modo di esprimermi al cento per cento non ci saranno più. Arricchiremo il ristorante di ulteriori spazi e creeremo un benvenuto dedicato all’accoglienza degli ospiti. Prevediamo anche una sala a uso esclusivo per eventi privati”.