“Lavoratori invisibili, con poche tutele ed esclusi completamente dal piano vaccinale”. Con queste parole Francesco Iacovone, sindacalista Cobas, commenta la morte di un commesso di Carrefour a Roma per Coronavirus, ieri 30 marzo.
L’uomo è deceduto a causa delle complicanze legate al Covid, e la data del decesso coincide proprio con il giorno in cui il Lazio è tornato in zona arancione.
“Ci uniamo al cordoglio dei familiari, degli amici e dei colleghi di Riccardo (il commesso Carrefour deceduto), ennesima vittima invisibile di un settore martoriato – dice a La Repubblica Francesco Iacovone, sindacalista Cobas (Confederazione dei Comitati di Base) nazionale – . Nel 2020 l’Inail ha certificato un aumento dei decessi del 67% rispetto l’anno precedente, ma questi lavoratori restano invisibili, con poche tutele ed esclusi completamente dal piano vaccinale”.
“Questo nuovo cambio di colore – dichiara Iacovone in merito al ritorno del Lazio all’arancione da ieri, 30 marzo – che mette in circolazione altre centinaia di migliaia di cittadini ben prima che gli effetti della zona rossa si manifestino realmente. Un gioco a rincorrere il colore più tenue molto pericoloso per la salute pubblica e per la credibilità dell’amministrazione regionale, che l’ha vissuto come una vittoria invece di porre correttivi a tutela della salute pubblica. Il segno che la memoria non insegna nulla, neanche davanti una pandemia”.