Il metodo che Carrefour Francia ha deciso di adottare contro la shrinkflation non sta piacendo molto alle aziende alle industrie. In pratica segnala con un vistoso bollino arancione quei prodotti in cui la confezione è diventata più piccola (o il contenuto si è ridotto) e in cui il prezzo è aumentato.
Carrefour Francia contro la shrinkflation: chi vincerà?
Del fenomeno della shrinkflation avevamo già dibattuto in passato. Si tratta di quel meccanismo messo in atto da alcune aziende per cui, per non far aumentare eccessivamente i prezzi a causa dell’inflazione e dei rincari, ecco che semplicemente riducono la quantità di prodotto presente nella confezione o riducono la confezione, con i prezzi che, comunque, salgono un po’.
Così Carrefour Francia ha deciso di mettere in guardia i suoi clienti nei confronti di quelle aziende che attuano tale pratica. Come? Beh, mettendo in bella vista sui prodotti affetti da shrinkflation un bollino arancione con su scritto “Questo prodotto ha visto il suo litraggio scendere e il prezzo praticato dal nostro fornitore aumentare”.
L’etichetta in questione è presente solamente nei punti vendita Carrefour in Francia per il momento ed è il sintomo di una battaglia in atto fra la GDO e le industrie. Battaglia scatenata dall’inflazione.
Quello che Carrefour ha voluto fare è far notare ai clienti come le confezioni di alcuni prodotti si siano decisamente ridotte a fronte però o di prezzi invariati o addirittura aumentati. Il che va sempre e comunque a scapito del cliente che paga questi prodotti di più.
Così come spiegato da Le Figaro, questa decisione è stata presa da Carrefour in autonomia: la catena della GDO non ha voluto aspettare che il Governo affrontasse come promesso il problema della shrinkflation insieme col Bruno Le Marie, il ministro dell’Economia.
Alexandre Bompard, direttore generale di Carrefour, durante la trasmissione C dans l’air aveva preannunciato l’arrivo di questo bollino. Durante il programma aveva spiegato che in tutti i loro negozi sui prodotti affetti da questa sgrammatura sarebbe stata apposta l’etichetta che avrebbe riportato questa dicitura: “Questo prodotto ha visto diminuire la sua quantità e aumentare il suo prezzo”.
In tal modo possono garantire ai consumatori informazioni più attendibili in quanto il comportamento di determinati produttori è inaccettabile.
I clienti ringraziano, i produttori un po’ meno. Jean-Philippe Andrè, capo dell’Anja, l’Associazione Nazionale delle Industrie Alimentari, ha risposto in maniera alquanto seccata sostenendo che “su questi prodotti non esiste alcuna truffa. Dire che c’è una truffa è un’ipocrisia. I distributori hanno accettato questi prodotti come tali”. Beh, non proprio: il governo aveva provato a parlare con le aziende per raggiungere un accordo, ma molte non avevano acconsentito a un incontro.
Al momento pare che siano 122 i prodotti di marchi famosi “bollinati” d’arancione. E in tutto ciò il governo francese come deciderà di intervenire? Con calma, come da prassi per qualsiasi governo: a ottobre dovrebbe varare un disegno di legge che dovrebbe obbligare le industrie a indicare un’eventuale sgrammatura.