Caro bollette, il corso dell’energia impenna la spesa per l’import di cibo: +31%

Il caro bollette ha un effetto valanga sulla spesa per importare cibi e bevande dall’estero che aumenta in valore del 31%.

Caro bollette, il corso dell’energia impenna la spesa per l’import di cibo: +31%

Il temutissimo caro bollette arriva ad abbattersi anche sulla spesa per l’import di cibo: secondo la più recente analisi redatta da Coldiretti  sulla base dei dati relativi al commercio estero dell’Istat nei primi cinque mesi dell’anno corrente, infatti, si registra un aumento del 31% per acquistare una quantità di beni alimentari maggiore di appena l’8%. L’aumento dei costi di produzione, che di fatto sta abbracciando l’intero settore primario, dalla pesca agli allevamenti, passa di fatto attraverso la filiera agroalimentare proprio a partire dalle campagne: stando ai dati raccolti dall’organizzazione agricola nel contesto nazionale, ad esempio, si registrano aumenti dei costi che vanno dal +170% dei concimi al +90% dei mangimi al +129% per il gasolio.

portafoglio

L’aumento della dipendenza alimentare dall’estero, per di più, rende concreto – secondo la lettura proposta dalla stessa Coldiretti – il rischio di un pericoloso abbassamento degli standard di qualità e sicurezza alimentare, con l’Italia che si vede di fatto costretta a importare “a causa dei bassi compensi riconosciuti agli imprenditori agricoli”. In questo senso, la soluzione proposta dalla Coldiretti è quella di “lavorare per accordi di filiera tra imprese agricole ed industriali con precisi obiettivi qualitativi e quantitativi e prezzi equi che non scendano mai sotto i costi di produzione come prevede la nuova legge di contrasto alle pratiche sleali e alle speculazioni”. Un appello che trova risonanza anche nelle parole del presidente Ettore Prandini, che sottolinea la necessità di “intervenire per contenere il caro energia ed i costi di produzione con misure immediate per salvare aziende e stalle e strutturali per programmare il futuro”.