Mangiamo meno carne rossa in Italia, tranne quando si parla di scottona. I consumi di questa prima parte dell’anno mostrano un quadro interessante: perché questa preferenza per le “vacchette”?
Secondo un report Tendenze di Ismea, gli italiani nei primi cinque mesi del 2021 hanno comprato meno carne rossa, facendo registrare consumi in calo dell’1,7%. Ma non quando si parla di carni suine, avicole e ovicaprine, che restano in positivo. E resta in positivo anche la carne di scottona, che segna un aumento del 12%.
Mentre gli studiosi cercano di capire le differenze nutrizionali tra carne “vegetale” e carne “vera”, Ismea ci dice che il mercato della carne rossa in effeti sta cambiando: mentre i canali di vendita utilizzati per gli acquisti rimangono soprattutto i supermercati e le macellerie, con rispettivamente il 39% e il 22% dei volumi totali, un ruolo nuovo e discreto lo hanno anche i discount, dove si sono vendute il 13% delle carni, stabilizzandosi a un aumento del 10% su base annua nel 2020 e una tenuta nel primo quadrimestre 2021.
Per quanto riguarda la mappa geografica degli acquisti, il Report segnala quest’anno un calo generalizzato, ad eccezione del Nord Est, dove continuano a crescere del 7,7% i consumi di carne rossa, dopo aver messo a segno +10% del 2020.
Il report ancora non ci spiega perché gli italiani preferiscano la carne di scottona, ovvero la femmina del bovino di età compresa tra i 15 e i 24 mesi. Noi un’idea ce l’abbiamo, ma voi perché la preferiste?
[Fonte: ANSA]