Uno studio pubblicato sul British Medical Journal ha fatto notare come l’aumento del commercio a livello mondiale di carni rosse e lavorate ha portato ad un aumento delle malattie collegate all’alimentazione.
Lo studio ha esaminato i dati sull’importazione e sull’esportazione di carne della FAO di 154 paesi. I ricercatori hanno cercato di capire quali fossero i tassi di malattia e mortalità dovuti a tre malattie collegate al consumo di caren rossa e lavorata:
- tumore del colon-retto
- diabete di tipo 2
- malattia coronarica
Successivamente questi dati sono stati messi a confronto con i dati sanitari provenienti dal progetto Global Burden of Disease. Lo studio è così giunto alla conclusione che “l’aumento dell’assunzione di prodotti a base di carne rossa e lavorata attraverso il commercio ha causato il brusco aumento delle malattie non trasmissibili legate all’alimentazione”.
Inoltre l’aumentato commercio internazionale di tali prodotti ha portato ad un impatto notevole sul clima a causa di:
- emissioni di gas serra
- perdita di biodiversità
- restringimento dell’habitat
Lo studio ha calcolato un aumento a livello mondiale dei decessi correlati di circa il 75% fra il 1993 e il 2018, con notevoli variazioni a seconda dell’area geografica di riferimento. Nei paesi sviluppati l’aumento dei decessi correlati è stato stimato del 55%, mentre nei paesi in via di sviluppo sale al 157%.
In questo lasso di tempo i paesi in via di sviluppo hanno aumentato le importazioni di carne rossa e lavorata, mentre quelli ricchi hanno aumentato le esportazioni. Per riuscire ad ottenere diete maggiormente sane e sostenibili, il dialogo internazionale dovrebbe interessare sia enti sanitari che commerciali, come l’Organizzazione Mondiale del Commercio (OMC).
Lo studio ha poi specificato che, essendo osservazionale, può solamente ipotizzare, ma non confermare la relazione causa-effetto fra il commercio di carne e le malattie collegate all’alimentazione.