C’è sempre più attenzione verso l’origine degli alimenti, e meno male: dopotutto, esserne al corrente è un insindacabile diritto del consumatore. Non è un caso, dunque, che nelle strutture ristorative commerciali e collettive della Francia (quindi, per intenderci, ristoranti e mense) sarà obbligatorio indicare nei menu il Paese d’origine della carne di maiale, pollame, agnello o montone.
Il decreto è stato pubblicato dal governo francese oggi stesso, il 27 gennaio 2022, e resterà in vigore dal 1 marzo 2022 al 29 febbraio 2024 dopo che sarà autorizzato dall’Unione Europea. Una misura che il presidente della Coldiretti Ettore Prandini si augura verrà presto emulata anche in Italia, che dovrebbe essere “all’avanguardia nelle normative per la tracciabilità a tavola, come è accaduto sull’obbligo di indicazione di origine per gli alimenti venduti in negozi e supermercati”. Prandini, di fatto, vorrebbe estendere la norma anche a ristoranti, trattorie e mense pubbliche e private con i prodotti più sensibili come pesce, formaggi, salumi, frutta e anche verdura. “Si tratta di una misura di trasparenza importante per consumatori e imprese che va adottata al più presto anche in Italia dove circa un terzo della spesa alimentare avviene fuori casa per un importo che, nonostante la pandemia, ha raggiunto lo scorso anno i 60 miliardi di euro”.