La compagnia thailandese CPF ha stretto una partnership con la start-up israeliana Future Meat per lo sviluppo di carne e altri prodotti “ibridi” o, per usare le loro stesse parole, “prodotti a base di carne coltivata ibrida“. Già attiva nell’ambito della produzione di carne e frutti di mare, CPF ha recentemente lanciato un marchio di proteine vegetali (Meat Zero), e viene da immaginare che con “prodotti ibridi” implichi un mix di proteine vegetali e coltivate (a onor del vero, la stessa Future Meat non ha ancora chiarito cosa si intenda).
L’ipotesi è stata estrapolata da un’intervista di Prasit Boondoungprasert, CEO di CPF, che nel commentare l’accordo di partnership con Future Meat ha spiegato che “La carne coltivata è un’altra tecnologia entusiasmante, declinata secondo gli stessi principi di sostenibilità e benessere degli animali della carne a base vegetale”. Unendo le competenze (e i finanziamenti da record ricevuti recentemente) di Future Meat al successo raccolto da Meat Zero nello scorso anno, l’idea è ora quella di portare nuovi prodotti green “anche in altre parti del mondo, compresi gli Stati Uniti e i mercati europei”. L’ambizione della società thailandese, dopotutto, è quella di “essere una delle principali aziende attive nell’ambito delle proteine alternative”.
“Siamo ansiosi di collaborare con CPF” ha invece commentato Moses Talbi, vicepresidente esecutivo di Future Meat per la finanza e lo sviluppo aziendale “un’azienda alimentare leader a livello mondiale che crede veramente nella fornitura di prodotti di qualità mantenendo la sostenibilità del nostro pianeta”.