Mentre tutto il mondo parla di diminuzione dei consumi di carne, la Fao va in controtendenza e spiega che non è così, e che anzi, a livello globale, i consumi cresceranno ancora.
Questo nonostante la richiesta di stili di vita più veg oriented, che ha portato a un adeguamento del mercato e a un boom dei prodotti plant based. E nonostante gli sforzi delle amministrazioni di tutto il mondo, che si confrontano con la crescente necessità di ridurre le emissioni di gas serra (causate anche dagli allevamenti intensivi) ma che a volte faticano a toccare esplicitamente il tema del consumo della carne, per non urtare troppo aziende e consumatori.
Eppure, in un’intervista a Il Fatto Quotidiano, Aimable Uwizeye, funzionario per le politiche degli allevamenti della Fao, spiega chiaramente che “il settore zootecnico contribuisce al 15% del totale delle emissioni di gas serra, utilizza il 15% delle terre emerse come pascolo e il 40% dei terreni coltivati per la produzione di mangimi”.
Tuttavia, secondo le stime della Fao, questo non basterà a ridurre il consumo a livello globale: il settore zootecnico – dice la Fao – crescerà del 74% nei prossimi dieci anni nei paesi a basso e medio reddito, mentre il numero degli animali da allevamento aumenterà di circa il 50% entro il 2050. E questo, semplicemente, non è sostenibile.
[Fonte: Il Fatto Quotidiano]