Carne di pollo contaminata da Salmonella: focolai in Europa e USA

L'EFSA lancia un allarme: numerosi casi di Salmonella nella carne di pollo sono stati segnalati negli USA e in Europa. E non è detto che sia finita qui

Carne di pollo contaminata da Salmonella: focolai in Europa e USA

A quanto pare sulle due sponde dell’Oceano Atlantico sta imperversando un’epidemia multinazionale di Salmonella enteritidis. Il batterio ha contaminato la carne di pollo e i prodotti a base di pollo, con focolai segnalati negli Stati Uniti, in Europa e nel Regno Unito. Il report dell’EFSA parla chiaro: ad oggi ci sono 335 casi segnalati correlati a tale epidemia, ma il numero probabilmente è destinato a salire. Anche perché ancora non si è capito da dove sia partita tale epidemia.

Cosa si sa dell’epidemia di carne di pollo contaminata da Salmonella enteritidis?

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Non è che si sappia molto, a dire il vero. L’ultimo report dell’Efsa ci spiega che dal 1 gennaio al 24 ottobre 2023 sono stati segnalati 335 casi confermati in laboratorio di Salmonella enteritidis ST11, appartenenti a tre differenti cluster e diffusi in 14 paesi dell’Europa, nel Regno Unito e negli Stati Uniti.

I casi hanno interessato persone di tutte le età e l’unico fattore comune fra di loro è stato che quasi tutti avevano mangiato carne di pollo o prodotti derivati dalla carne di pollo, inclusi spiedini e kebab.

Nove dei 335 casi hanno richiesto un ricovero ospedaliero, mentre un paziente in Austria è morto (il che fa temere potenziali infezioni più gravi e mortali).

Le autorità per la sicurezza alimentare in Austria, Danimarca e Italia hanno condotto delle indagini su dieci prodotti alimentari: sei erano risultati essere stati contaminati con Salmonella enteritidis ST11 cluster 1 e/o cluster 2. Inoltre hanno indagato anche su sette produttori in Polonia e uno in Austria.

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Le informazioni sulla tracciabilità hanno così permesso di scoprire che tre kebab contaminati da Salmonella avevano avuto a che fare con diversi operatori del settore alimentare polacco. Inoltre i dati commerciali suggeriscono che ci siano state fonti di contaminazione comuni in Austria, Danimarca e Italia.

Nel frattempo, parallelamente alle indagini sulla tracciabilità, ecco che anche le analisi di laboratorio andavano avanti. Dai dati genetici ecco che si è visto come questi ceppi responsabili dell’epidemia erano presenti nella catena alimentare di diversi paesi europei. Tuttavia la maggior parte degli alimenti positivi sembravano provenire dalla Polonia.

Da qui si è pensato che il veicolo dell’epidemia fossero la carne di pollo e il kebab di pollo. Tuttavia mancano ancora i dati completi della tracciabilità e mancano anche le prove microbiologiche finali, quindi non è detto che tale contaminazione non possa essere estesa anche ad altri produttori, fornitori o operatori del settore alimentare. Questo anche perché i dati provenienti da sette produttori in Polonia e da un produttore in Austria non contenevano nessuna prova microbiologica di contaminazione nei loro stabilimenti.

Dunque da dove è arrivata effettivamente questa contaminazione? Come si è diffusa? Fino a dove si è diffusa? Mancano ancora risposte a queste domande. Quello che è certo, però, è che visto che la fonte primaria dei focolai non è ancora stata identificata, ecco che è possibile che saltino fuori nuovi casi.