Non solo coccodrilli, ma dei rettili in generale: se fino a poco fa in Italia era vietato il consumo della carne di alligatori, lucertole, serpenti e altri amichetti squamosi, ora, con il via libera da parte del Ministero della Salute, la situazione sta decisamente cambiando.
Va detto che questo non significa che potrete armarvi di arco e frecce e cacciare le lucertole in cortile ad agosto per la cena: il commercio e l’importazione delle carne di rettili da allevamento sul territorio europeo sarà chiaramente regolato dalle line guida dettate dall’Unione Europea; che sono per l’appunto stato l’oggetto della nota diramata dal Ministero della Salute al Ministero della transizione ecologica. Le carni che presto approderanno in Italia, dunque, dovranno rispettare necessariamente le seguenti condizioni:
- provengono da Paesi terzi che figurano nell’elenco di cui allegato XIV del regolamento di esecuzioni (UE) 2021/405;
- sono scortate all’atto dell’introduzione nell’UE dal certificato sanitario di cui al regolamento di esecuzione (UE) 2020/2235;
- non sono nuovi alimenti ai sensi del regolamento (UE) 2015/2283 o sono autorizzate ai sensi dell’articolo 6 del regolamento (UE) 2015/2283 e figurano nel regolamento di esecuzione (UE) 2017/2470 della Commissione.
Inoltre, riportando quanto scritto nella nota di cui sopra riguardo quest’ultimo punto, segnaliamo che “le uniche carni di rettili d’allevamento per le quali vi sono informazioni certe di consumo significativo prima del 1997 sono quelle appartenenti alla specie Crocodylus nilotikus. Tali carni non sono, infatti, nuovi alimenti ai sensi dell’art.3 del regolamento (UE) 2015/2283 dunque, per essere immesse sul mercato dell’Unione non necessitano di essere autorizzate ai sensi dell’articolo 6 dello stesso regolamento”.
Coloro che a Expo 2015 ebbero l’occasione (e la curiosità) di visitare lo stand dello Zimbabwe sanno già di che si tratta: è una carne bianca, leggera ma molto nutriente, ricca di proteine e con pochissimi grassi.