Carne di cavallo, l’Italia è il primo Paese europeo per il consumo

L'Italia è il primo Paese in Europa per il consumo di carne di cavallo, nonché il maggiore importatore al mondo.

Carne di cavallo, l’Italia è il primo Paese europeo per il consumo

Su pizza e pasta si direbbe che potremmo essere tutti d’accordo – vero, le maglie dello stereotipo sono sempre scomode, ma concorderete nel riconoscere che, almeno in questo, c’è un deciso fondo di verità -; ma il mandolino (che poi, che roba sarebbe esattamente?) potremmo sostituirlo con qualcosa di più tipico: qualcosa come la carne di cavallo. Eh sì, perché di fatto il nostro caro e vecchio Stivale è il primo Paese in Europa per il consumo: se nel Vecchio Continente ogni anno vengono macellati più di 250 mila animali, il Bel Paese è di fatto responsabile di almeno 25 mila (oltre a essere, tra parentesi, il maggiore importatore al mondo di questo particolare tipo di carne).

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L’appetito per la carne di cavallo ha così attirato l’attenzione di Animal Equality, che ha condotto un’indagine per svelare la crudeltà dietro la macellazione di questi animali. Il team dell’associazione ha infatti preso in esame le attività di macellazione di cavalli in Italia, Spagna e Messico, documentando scene che sovente mostrano l’uccisione di animali ancora coscienti.

Giuseppe Cruciani va al ristorante e mangia carne di orso, ma i fan non gradiscono Giuseppe Cruciani va al ristorante e mangia carne di orso, ma i fan non gradiscono

La prassi, poi, è arricchita di molti di quegli elementi di somiglianza con il più tradizionale allevamento di altre specie, come gli spostamenti a bordo di camion incredibilmente affollati, che portano spesso i cavalli a subire lesioni o altre ferite, perdite di peso, affaticamento e, nei casi più gravi, a sviluppare la cosiddetta febbre da trasporto – una malattia che attacca la respirazione associabile, per l’appunto, al trasporto su lunghe distanze.

I numeri, anche in questo caso, parlano chiaro: “Secondo lo studio Welfare and health of horses transported for slaughter within the European Union” si legge nell’indagine di Animal Equality “l 37% dei cavalli esaminati al loro arrivo in Europa è stato giudicato non idoneo al trasporto ai sensi del Regolamento (CE) 1/2005 del Consiglio e nessuna delle spedizioni prese in esame è risultata conforme sia per quanto riguarda il veicolo utilizzato, sia per quanto riguarda la salute degli animali coinvolti, con una media di 6 cavalli per spedizione gravemente feriti“.

Alla luce del sopracitato massiccio coinvolgimento da parte del nostro Paese in queste pratiche – sia in termini di consumo che, come accennato, di importazione da altri Paesi -, l’associazione ha voluto lanciare una petizione per chiedere al Governo lo stop definitivo alla macellazione di cavalli in Italia.

“Proprio come i cani e i gatti con cui condividiamo le nostre vite” ha commentato a tal proposito Matteo Cupi, Vicepresidente di Animal Equality Europa “i cavalli sono esseri senzienti che meritano protezione. Il loro trasporto e la loro macellazione sono pratiche crudeli e incompatibili con il rispetto che meritano”.