Carne coltivata di granchio: una startup di Singapore ci sta lavorando seriamente, e potrebbe arrivare sulle nostre tavole prima di quanto pensiamo. Ogni giorno arriva una novità nel settore della clean meat, la carne coltivata in laboratorio che riproduce tessuti animali commestibili a partire da poche cellule, senza l’uccisione di alcun essere vivente né altre sofferenze. La prima è stata quella di pollo, messa in commercio proprio a Singapore: la riproduzione di carne di animali terrestri, dal foie gras all’agnello, è stata la prima strada su cui si è avviata la ricerca, e tuttora è la più battuta. Ma poi sono seguite sfide sempre più affascinanti e difficili: tra queste il pesce, e ora i crostacei.
Shiok Meats, la startup di Singapore – ancora Singapore – ha recentemente tenuto un evento di degustazione della sua carne di granchio, in anteprima mondiale. Shiok Meats ha lavorato con lo chef José Luis Del Amo di TheTasteLab, che offre laboratori culinari, dimostrazioni e altri corsi, per mostrare la carne di granchio coltivata. La degustazione si è tenuta presso il ristorante Kebaya di Singapore e comprendeva anche altre carni coltivate di crostacei create da Shiok Meat: aragosta e gamberi.
“Penso che una delle cose più sorprendenti sia che circa dieci minuti dopo averlo provato, il sapore dell’umami persisteva ancora nella mia bocca”, ha detto lo chef Marcus Edwin Wu di The Rubato Group. Le menti dietro Shiok sono gli scienziati Sandhya Sriram e Ka Yi Ling, che hanno fondato la startup nel 2018, prevedendo da un lato la crescente domanda di pesce, dall’altro la crisi di produzione e l’impatto ambientale deleterio della pesca.
“Volevamo rivolgerci al mercato dell’Asia-Pacifico, dove vive il 65 percento della popolazione mondiale. Quindi, dato che questa parte del mondo richiede molto più accesso a cibo nutriente e sostenibile a lungo termine, abbiamo deciso di esaminare quale tipo di proteina consumiamo principalmente“, ha spiegato Sriram. “E tra tutte le proteine, i frutti di mare e il pollo erano i più consumati in Asia. E il pesce era il numero uno”. L’azienda mira a mettere a disposizione dei consumatori la sua carne di crostacei a base cellulare entro il 2023.