Colpa del traffico, colpa della sveglia, colpa dell’imprevisto – poco importa: la sensazione, piuttosto amara, è quella di essere arrivati tardi in stazione, e di vedere il treno allontanarsi. Bene Meat Technologies, start up con sede in Repubblica Ceca, è la prima a ottenere la registrazione dell’Unione Europea per l’impiego di carne coltivata negli alimenti per animali domestici.
Un semaforo verde che potremmo vedere come tassello del più ampio mosaico della “corsa” alla carne (o al cibo, più in generale) coltivata, individuata come una delle più promettenti tra le potenziali risposte alle sfide del futuro – logistiche, climatiche, etiche – per l’industria alimentare. Una corsa che, è bene notarlo, ha di recente visto gli Stati Uniti aprire al debutto nei ristoranti e ventilato la possibilità di immaginarla anche come cibo nello spazio; mentre l’Italia rimane goffamente (ma deliberatamente) ferma ai blocchi di partenza.
Carne coltivata e cibo per animali: il progetto di Bene Meat
Così, mentre l’Italia si compiace di avere ucciso sul nascere, è bene notarlo, quella che con un poco di lungimiranza avrebbe potuto qualificarsi come filiera di eccellenza; Bene Meat punta a introdurre sul mercato un prodotto he possa essere commercializzato ai produttori globali di alimenti per animali domestici come materia prima da includere nei loro prodotti finali. In altre parole, i nostri protagonisti stanno immaginando una carne coltivata che possa fare da ingrediente del cibo per animali.
“Siamo diventati la prima azienda al mondo ad avere un’autorizzazione ufficiale per la produzione e la vendita di carne coltivata per cani e gatti” ha detto l’amministratore delegato di Bene Meat, Roman Kriz, ai colleghi di Reuters; spiegando come il prodotto sia stato ufficialmente inserito nel registro europeo delle materie prime per mangimi.
Stando a quanto dichiarato da Kriz, Bene Meat è in grado di aumentare la propria produzione mantenendo un prezzo che dovrebbe galleggiare intorno al livello dei cibi premium e super premium già presenti sul mercato. “In questo momento siamo nell’ordine dei chilogrammi al giorno” ha continuato Kriz, riferendosi all’attuale flusso produttivo. “Ci aspettiamo che nel corso del prossimo anno arriveremo al livello di centinaia di chilogrammi o singole tonnellate ogni giorno.”
In altre parole, il futuro della carne coltivata di Bene Meat deve ancora confrontarsi con le logiche dell’aumento della produzione, ma certamente il pollice in su delle autorità comunitarie rappresenta un importante passo in avanti. Al momento, come ampiamente spiegato, la start up punta al mercato del cibo per animali, ma tra gli obiettivi per il futuro c’è anche la produzione di carne coltivata desinata al consumo umano.