Carlsberg è dovuto correre ai ripari ed entro agosto, prima che entri in vigore la nuova riforma dei dazi (e soprattutto prima che arrivino le nuove imposte sugli alcolici), ecco che si sta affrettando a ridurre il tasso alcolico della sua birra chiara danese Pilsner. In pratica la sua birra di punta passerà dal 3,8% ABV al 3,4% ABV.
La birra Pilsner di Carlsberg sarà meno alcolica, siete avvisati
Se noterete un cambiamento nel sapore della birra Pilsner di Carlsberg, beh, noi vi avevamo avvisati. È tutta colpa della riduzione del tasso alcolico, cosa di cui i clienti commerciali sono già stati ampiamente informati visto che la novità arriverà a breve.
Secondo i dati analizzati relativi alla riduzione del tasso alcolico, Carlsberg dovrebbe ora pagare 9,27 sterline per ogni litro di alcol nella sua Pilsner danese, visto che arriverà a un tasso inferiore alla soglia del 3,5%. Le birre, invece, che rimarranno con una gradazione alcolica compresa fra il 3,5% e l’8,5% dovranno pagare ben 20,01 sterline per litro. Capito perché Carlsberg sta correndo ai ripari?
Un portavoce di Carlsberg ha poi spiegato che tale mossa permetterebbe all’azienda di “investire in innovazione e nell’incrementare il loro portfolio di birre e lager”. Ovviamente il portavoce ha poi doverosamente citato anche l’impatto sulla salute di tale riduzione, affermando che “sosterranno la salute pubblica tramite la rimozione di circa 56 milioni di unità di alcol nel mercato del Regno Unito”.
Il portavoce ha poi continuato riferendo che hanno condotto un’ampia ricerca che ha coinvolto i loro consumatori e sono fiduciosi che la loro nuova birra riuscirà a offrire ai bevitori tutto ciò che si aspettano dalla loro Pilsner danese: rinfrescante, un aroma ben distinto di luppolo e meno alcol.
Ma Carlsberg non è stato il primo celebre marchio a ridurre il tasso alcolico dei propri prodotti. Foster’s di Heineken, Old Speckled Hen di Greene King e Bishop Finger e Spitfire di Shepherd Neame lo hanno già fatto, in modo da evitare di pagare di più per quanto riguarda i dazi e compensare così l’aumento dei costi di produzione. Ah, sì, immagino anche che l’abbiano fatto anche loro per tutelare la salute pubblica, ma quando si parla di grandi aziende l’ordine delle priorità è talvolta un po’ diverso da quello che uno si immagina.
Tornando alle birre, Foster’s ha ridotto il tasso alcolico dal 4% al 3,7%, Old Speckled Hen ha ridotto il tasso dal 5 al 4,8%, Bishops Finger è passata dal 5,4% al 5,2% e Spitfire dal 4,5% al 4,2%.