C’è grande intesa tra i due Carlo: il “nostro”, fondatore e presidente di Slow Food, e il Reale inglese, che come ben saprete in questi giorni è in visita ufficiale in Italia. L’amicizia tra i due nata nel lontano 2004, in occasione del primo salone Terra Madre a Torino. Oggi i due amici si incontreranno a Ravenna, dove visiteranno un mercato di prodotti locali. Facendo riferimento a contadini, allevatori, pescatori e altri attori della filiera agroalimentare, Petrini lancia un invito al re: “Sarebbe bello invitare queste persone a Buckingham Palace”.
I due Carlo a Ravenna e l’invito del presidente al monarca
Il viaggio italiano di Re Carlo e Camilla nel nostro Paese non sta di certo passando inosservato. Tra il discorso del re in (ottimo, c’è da dirlo) italiano e le scuse alla cucina dello Stivale, il sovrano ha conquistato ampio spazio nella cronaca degli ultimi giorni. La gastonomia rimane al centro dei suoi interventi, per un re che, come sappiamo, è da sempre particolarmente attento ai temi dell’ambiente e della sostenibilità.
Il legame tra sua maestà e il presidente di Slow Food, allora, appare estremamente naturale. L’amicizia tra i Carlos è iniziata 21 anni fa; da allora i due si sono incontrati regolarmente, l’ultima volta in occasione della cena organizzata lo scorso febbraio presso la residenza inglese di Highgrove.
Approfttando della visita ufficiale in Italia, Petrini e re Carlo si incontreranno proprio oggi nella città dei mosaici bizantini, recandosi in un mercato contadino con prodotti locali, alcuni dei quali anche presidi Slow Food o inseriti nella lista L’Arca del Gusto.
Quest’ultima, che mira a proteggere i sapori territoriali a “rischio estinzione” è in corso di aggiornamento nella sua versione inglese; al termine della ricerca su suolo britannico, il presidente della fondazione ha incoraggiato il monarca ha invitare contadini, allevatori, pescatori e trasformatori inglesi a Buckingham Palace, affermando che queste persone sono “patrimonio della coltura e della cultura inglese”. Petrini ricorda, en passant, che proprio re Carlo, in veste personale, aveva dato il suo patrocinio alla creazione di Slow Food, nonché alla formazione di varie associazioni ambientali sul territorio.