La morte del bracciante Satnam Singh e l’accusa di omicidio doloso per il datore che lo ha abbandonato, mutilato e morente, sul ciglio della strada dopo un incidente accaduto sul lavoro hanno acceso i campanelli di allarme sul caporalato in Italia. I Carabinieri hanno infatti portato a termine un controllo su 310 aziende agricole in tutto il territorio nazionale e i risultati sono agghiaccianti: due terzi risulta irregolare.
Il fatto è che i campanelli di allarme si accendono sempre quando c’è un decesso o un fatto gravissimo, per una situazione che tutti conoscono (governo compreso) e che tuttavia resta comunque invariata negli anni. ora il momento è scottante: dolore e indignazione alimentano un fuoco di giustizia, ma chissà se ne parleremo ancora quando ad agosto saranno tutti in ferie.
Le percentuali del caporalato in Italia
Riportiamo i dati pubblicati da Sky Tg24, sui controlli che i Carabinieri hanno eseguito in tutta Italia. Controlli a seguito della vicenda di Satnam Singh, vittima di un inenarrabile caso di caporalato: lavorava in nero nell’azienda agricola dei Lovato, è rimasto mutilato mentre era in turno, il datore (ora arrestato per omicidio doloso) lo ha abbandonato sul ciglio della strada senza cellulare per impedire a chiunque di chiamare i soccorsi (che, se fossero stati chiamati, avrebbero salvato la vita al trentenne di origine indiana).
Dei 2.051 lavoratori in tutta Italia, ben 616 sono risultati irregolari. Di questi 616, oltre duecento sono completamente in nero. nello specifico, i controlli sono stati eseguiti anche su 310 aziende agricole, di cui 206 sono irregolari. Non ci stupiamo, poi, di un ulteriore dato: 786 posizioni lavorative sono risultate essere ricoperte da cittadini extracomunitari, dei quali 308 impiegati irregolarmente con 96 persone in nero. Di queste ultime, 22 risultano prive di permesso di soggiorno. Ecco quanto emerge dal servizio di vigilanza straordinaria per la Tutela del Lavoro e l’Ispettorato Nazionale del Lavoro.
Sequestri e sanzioni… e dopo?
Fa piacere sapere che siano stati eseguiti numerosi sequestri, e altrettante sanzioni o sospensioni di attività. Fa piacere soprattutto nei casi dove le irregolarità riguardavano anche la salute e la sicurezza sul luogo di lavoro (come nella zona di Latina, dove gli alloggi presso una serra erano roulotte ammuffite e luride con nove posti letto o materassi sul pavimento).
Sarebbe meraviglioso se queste azioni fossero sufficienti o facessero da monito a tutte le aziende non controllate o a quelle che nasceranno infuturo, ma sappiamo tutti che non è così. D’altronde abbiamo un governo che attribuisce all’immigrazione il nodo gordiano della faccenda, ignorando tutti gli schiavisti e i delinquenti che reperiscono la manovalanza.