I cenoni di Capodanno sono ormai giunti al termine, ed è ora di dare un’occhiata a ciò che rimane sulla tavola del giorno dopo: stando alle stime calcolate da Coldiretti gli avanzi ammontano a circa 400 milioni, equivalenti a un aumento del 30% rispetto all’anno scorso.
Avanzi non significa sprechi, però: quasi otto italiani su dieci (79%) banchettano molto volentieri con ciò che è avanzato, e un altro 11% ha invece dichiarato di aver messo tutto in freezer per poi mangiarlo con calma nelle settimane a venire. Solo l’8% delle famiglie sostiene di non aver avanzato nulla (e a loro va la nostra sincera ammirazione), mentre l’1% ha deciso di donare in beneficienza ciò che non si è riusciti a mangiare. Un altro 1%, invece, è costituito da coloro che invece effettivamente hanno intenzione di buttare i resti delle tavolate. Insomma, per loro niente polpette e polpettoni, tartare di pesce o frittate.
Sempre stando ai dati di Coldiretti sappiamo che per il cenone di fine anno gli italiani hanno speso un importo di 2,6 miliardi di euro in cibo e bevande, segnando così un sano aumento del 52% dopo il solitario rigore del 2020. In media a ogni tavola sedevano 6,3 persone, che equivalgono a quasi il doppio dei numeri dello scorso anno (3,7): un trend che si avvicina (finalmente) al valore prepandemico di 9 commensali per tavolo.